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Metalmeccanici in sciopero a Verona: 28 marzo giornata di mobilitazione generale

di Matteo Scolari
Fim, Fiom e Uilm annunciano uno sciopero di otto ore nelle industrie metalmeccaniche veronesi dopo il mancato accordo sul rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Le tensioni nel settore metalmeccanico raggiungono un nuovo picco: le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm Verona hanno indetto per giovedì 28 marzo uno sciopero generale di otto ore per tutte le industrie metalmeccaniche della provincia, associate a Federmeccanica e Assistal. La decisione arriva dopo il fallimento delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto industria, trattativa che coinvolge circa 28.000 lavoratori e lavoratrici nella sola Verona e provincia.

Secondo i sindacati, Federmeccanica e Assistal hanno mostrato un atteggiamento di totale chiusura rispetto alle richieste sindacali, contenute in una piattaforma condivisa e votata da quasi mezzo milione di metalmeccanici in tutta Italia. La risposta delle associazioni datoriali è arrivata solo dopo sette incontri, con una contropiattaforma giudicata inaccettabile da Fim, Fiom e Uilm, in quanto non prevede aumenti salariali certi né affronta temi fondamentali come la precarietà lavorativa, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, le disparità salariali di genere, e la transizione verso un modello industriale più sostenibile.

«Le aziende vogliono mantenere lo status quo a discapito dei lavoratori – dichiarano i segretari generali Adriano Poli, Martino Braccioforte e Luciano Zaurito – ma non possono ignorare le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando e le esigenze di un settore in continua evoluzione. Un settore che necessita di investimenti e innovazione, e non di mero sfruttamento delle persone e delle risorse».

Zaurito, Braccioforte, Poli oggi in conferenza stampa.

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Lo sciopero del 28 marzo si annuncia quindi come un segnale forte e unitario, volto a esprimere la determinazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto, che non sono disposti a tollerare ulteriormente una situazione considerata insostenibile. I sindacati chiedono un cambio di rotta: un ritorno al tavolo delle trattative con un atteggiamento costruttivo, l’accettazione di proposte sindacali concrete e un impegno reale verso il miglioramento delle condizioni di lavoro.

Le richieste non si limitano alla questione retributiva: il rinnovo del contratto viene visto come l’occasione per rafforzare le tutele occupazionali, promuovere un ambiente lavorativo sicuro, e porre al centro delle politiche industriali la persona, la salute, l’ambiente e il futuro dell’industria italiana. L’appello di Fim, Fiom e Uilm è chiaro: le imprese non possono permettersi di rimanere ancorate a logiche del passato, ma devono dimostrare coraggio e responsabilità sociale per accompagnare i cambiamenti che il contesto economico e produttivo impone.

Lo sciopero interesserà tutte le aziende metalmeccaniche aderenti a Federmeccanica e Assistal nella provincia di Verona. L’iniziativa sarà accompagnata da presidi e manifestazioni locali, con l’obiettivo di coinvolgere l’opinione pubblica e dare voce ai lavoratori in lotta per un contratto più giusto.

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