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Scontro tra FIOM Verona e AMMAN: avviato procedimento per comportamento antisindacale

di Matteo Scolari
La sigla sindacale smentisce la narrazione dell’azienda e rilancia: «AMMAN evita ogni confronto, prendono in giro noi e la Regione».

La FIOM di Verona respinge con decisione le accuse ricevute da AMMANN Italy, che in una nota aveva giustificato la propria assenza al recente tavolo convocato dalla Regione Veneto lamentando una presunta inattività del sindacato nei suoi confronti. Una tesi, questa, che viene rigettata in blocco dal sindacato metalmeccanico, che anzi accusa la multinazionale di ostinarsi a sottrarsi a ogni confronto costruttivo.

Uno sciopero davanti all’azienda di Bussolengo.

«Le accuse mosse al nostro sindacato dalla AMMANN Italy di aver disertato incontri con loro, ci convincono sempre di più della malafede dell’azienda e della sua pervicace volontà di agire indisturbata, prendendo in giro una volta noi e un’altra anche la Regione Veneto» ha dichiarato Martino Braccioforte, commentando la situazione a margine della convocazione regionale sollecitata proprio dalla Fiom.

A conferma della crescente tensione tra le parti, Fiom ha avviato tramite i propri legali un procedimento ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori per condotta antisindacale. Una scelta motivata dal fatto che l’azienda avrebbe assunto decisioni importanti, tra cui la soppressione dei reparti di produzione e magazzino nello stabilimento di Bussolengo, senza alcuna comunicazione preventiva e in assenza di crisi aziendale.

Martino Braccioforte.

Secondo Braccioforte, «sono loro che stanno cercando di fare di tutto per non affrontare la situazione e sfuggono ad ogni tipo di confronto serio e strutturato con noi e con la Regione. Sono mesi che i lavoratori e le lavoratrici scioperano e protestano per colpa delle decisioni aziendali e per l’assoluta mancanza di disponibilità a discutere e a ragionare sul presente e sul futuro di dipendenti e azienda. La mancanza di serietà e di correttezza da parte dell’azienda è qualcosa che ci lascia sempre più basiti e rende le lavoratrici e i lavoratori sempre più preoccupati e arrabbiati».

La Fiom di Verona, che ha sollecitato per prima l’intervento delle istituzioni regionali, ribadisce quindi la propria piena disponibilità a discutere in tutte le sedi opportune, per affrontare la vertenza che riguarda non solo il futuro occupazionale dei dipendenti, ma anche la tenuta produttiva di un presidio industriale rilevante per tutta la provincia di Verona.

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