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Euforia Lotteria Italia, ma il gioco d’azzardo in Italia (e non solo) è una piaga

di Matteo Scolari
Mentre si brinda per qualche biglietto vincente, non si contano i miliardi di euro che gli italiani bruciano al gioco. Solo in Veneto, nel 2023, giocati 8,4 miliardi.

Mentre in Italia si celebra con enfasi la tradizionale estrazione dei biglietti vincenti della Lotteria Italia, avvenuta ieri, a Verona e nel Veneto si accendono i riflettori su un fenomeno che ha assunto dimensioni preoccupanti: il gioco d’azzardo, una vera e propria piaga sociale che mette a rischio il benessere delle persone e la stabilità economica delle comunità locali.

Secondo i dati presentati lo scorso dicembre durante il convegno organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con Avviso Pubblico e Federconsumatori, dal titolo “Il gioco d’azzardo a Verona – Ruolo e azioni di prevenzione degli Enti locali”, che si era svolto a Palazzo Barbieri, nel 2023 nel Veneto sono stati scommessi complessivamente 8,4 miliardi di euro tra gioco fisico e online (150 miliardi in Italia).

Nella sola provincia di Verona la raccolta si aggira attorno ai 2 miliardi, di cui circa mezzo miliardo giocato nel capoluogo scaligero. Questi numeri impressionanti, che testimoniano un aumento esponenziale delle giocate rispetto agli anni precedenti.

Un trend in crescita

La portata del fenomeno, oltre a mettere a dura prova i bilanci delle famiglie, ha conseguenze rilevanti anche per la salute pubblica. Secondo i dati forniti durante l’incontro di Verona, sono 220 i giocatori presi in carico dai servizi sanitari scaligeri, un numero probabilmente sottostimato, poiché la dipendenza da gioco d’azzardo rimane un problema spesso nascosto e difficilmente riconosciuto dalle famiglie.

Oltre all’impatto sociale e sanitario, l’azzardo si intreccia con fenomeni di criminalità organizzata. «Il gioco d’azzardo rappresenta per le mafie uno straordinario bacino di attività, interessi e guadagni – aveva evidenziato Giulia Migneco, responsabile comunicazione di Avviso Pubblico –. Secondo l’ultima relazione della DIA, il settore del gioco è uno dei canali preferiti dalle organizzazioni criminali per riciclare denaro e investire capitali illeciti».

La questione del gioco d’azzardo, dunque, resta una delle principali sfide per le amministrazioni locali, chiamate non solo a contenere le derive patologiche di questo fenomeno, ma anche a prevenire i rischi connessi alla sicurezza e all’infiltrazione delle mafie nel tessuto economico e sociale della città.

Una foto del convegno dello scorso dicembre.

La sintesi di Federconsumatori

La seconda edizione del “Libro nero”, a cura di CGIL e Federconsumatori, analizza la crescita dell’azzardo online in Italia, evidenziando una mancanza di trasparenza da parte dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) nella diffusione dei dati, specialmente sul gioco fisico.

Tra il 2013 e il 2023, la raccolta complessiva è aumentata del 78%, raggiungendo 150 miliardi di euro nel 2023, con perdite per i giocatori pari a 22 miliardi. L’azzardo online è cresciuto del 67% dal 2020 al 2023, con una raccolta di 82 miliardi, e si evidenzia un forte squilibrio geografico: le regioni del Sud e le isole registrano il doppio delle giocate rispetto al Nord.

Le province con la maggiore spesa pro-capite nell’azzardo online sono Messina, Palermo e Siracusa, mentre Roma e Milano mostrano una forte crescita annuale. La situazione preoccupa anche per il coinvolgimento delle mafie, che utilizzano l’azzardo online come strumento di riciclaggio, stimato tra il 20% e il 22% delle giocate totali.

Un altro problema emergente è il coinvolgimento dei giovani, spesso esposti al rischio tramite il gioco online e i gratta e vinci acquistati in famiglia. Indagini scolastiche rivelano che molti adolescenti sono stati adescati al gioco online, e una minoranza significativa ha già avuto esperienze dirette con l’azzardo.

Federconsumatori e CGIL, insieme ad altre associazioni, chiedono interventi urgenti per ridurre l’offerta di azzardo, proteggere la salute pubblica e contrastare il dilagare di questo fenomeno. Criticano la recente normativa che riduce il ruolo di Regioni e Comuni nel regolare il settore, temendo che si vanifichino anni di lavoro per contenere i danni sociali ed economici dell’azzardo.

Maurizio Framba, presidente Federconsumatori Verona.
Maurizio Framba, presidente Federconsumatori Verona.

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