Cherry Bank apre a Verona l’ufficio Wealth Management e Private Banking
di RedazioneCherry Bank, banca specializzata nei segmenti retail, corporate e wealth management nonché attiva negli NPL, nelle special situations e nei crediti fiscali, punta su Verona. Alla attuale filiale commerciale e sportello bancario sito in Vicolo Ghiaia 7/A, la banca guidata dall’AD Giovanni Bossi aggiunge un importante tassello alla sua presenza veronese e veneta aprendo anche gli uffici dedicati al Wealth Management ed al Private Banking. Gli uffici, adiacenti alla filiale commerciale di vicolo Ghiaia e siti all’interno di Villa Bresavola de Massa, in Piazza Cittadella nr. 3, sono pronti ad accogliere clienti, imprenditori e privati: alla base, la costruzione di relazioni di lungo periodo, un dialogo continuo e mirato ad identificare le migliori soluzioni per esigenze diverse e mutevoli, al fine di indirizzare al meglio le decisioni di gestione dei patrimoni personali.
In un contesto nazionale che vede una riduzione costante dei presidi fisici, con un calo di oltre 600 sportelli nel solo Triveneto negli ultimi cinque anni, Cherry Bank si propone come un punto di riferimento stabile, non solo per i servizi bancari bensì anche per la promozione dell’educazione finanziaria e della consulenza sulle diverse soluzioni di investimento, a seconda delle esigenze di ogni singolo cliente. In Italia ci sono 670mila famiglie con un patrimonio finanziario superiore a 500mila euro, conferendo al nostro paese una posizione di rilievo nella classifica G20 per la ricchezza netta familiare. Quello del Wealth Management è dunque un mercato consolidato in termini di offerta ma che lascia spazio a nuovi competitors con nuove idee e proposte.

Giovanni Bossi, AD e principale azionista di Cherry Bank, ha dichiarato: JCon questo ulteriore presidio Cherry Bank rinnova il proprio impegno a supportare l’economia reale di famiglie e Imprese e, in generale, la gestione del credito. Rispetto al contesto economico, crediamo che i tassi scenderanno, ma non così tanto come molti si aspettano. Successivamente all’elezione di Trump, l’introduzione di politiche protezionistiche potrebbe avvantaggiare alcune Imprese, ma comporterebbe costi maggiori per i consumatori, con un conseguente aumento del rischio inflazionistico».
«Sul fronte del debito pubblico, il previsto aumento potrebbe determinare una maggiore richiesta di rendimento sui titoli a lunga scadenza, influenzando i mercati azionari nel medio termine. In Europa il contesto politico ed economico si concentra su tre grandi sfide: digitalizzazione, transizione green e difesa comune. Riteniamo, inoltre, che il “Trump trade” possa esaurirsi rapidamente, rendendo preferibile una strategia ponderata nell’esposizione verso l’azionario USA. In Europa, invece, ci attendiamo un graduale calo dei tassi di interesse, pur mantenendo uno scenario inflazionistico moderato. Questo contesto potrebbe offrire opportunità agli investitori, anche i più prudenti, garantendo rendimenti interessanti senza rischi eccessivi. In considerazione di questi elementi, confermiamo la nostra volontà di rivestire un ruolo proattivo nella gestione delle ingenti masse di risparmio che gli italiani hanno saputo accumulare, per accompagnare i clienti verso opportunità di investimento profittevoli e sostenibili».
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