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Dei Micheli: «Il nostro obiettivo è portare avanti una viticoltura sostenibile»

di Matteo Scolari
Fabio Dei Micheli, Presidente del Consorzio Vini Bardolino, racconta ai microfoni di Focus Verona Economia le particolarità dei vini di questo territorio, con una sottolineatura alle pratiche sostenibili in fase di produzione.

Nell’ultima puntata di Focus Verona Economia – Speciale Settimana Veronese della Finanza, gli studi di Verona Network hanno ospitato alcune delle figure più rilevanti del settore agroalimentare del territorio. Tra i protagonisti dell’incontro c’è stato Fabio Dei Micheli, Presidente del Consorzio Vini Bardolino, che ha condiviso con il pubblico lo stato di salute dell’industria vinicola locale e le prospettive future del consorzio. Con oltre 2.500 ettari di vitigni e una produzione che include etichette prestigiose come il Bardolino e il Chiaretto, il consorzio svolge un ruolo fondamentale nell’economia veronese, combinando innovazione e sostenibilità per far fronte ai mutamenti del mercato.

Presidente, il vostro è un consorzio che copre un’ampia area della provincia veronese, dal Lago di Garda fino ai confini con Verona e il mantovano. Avete intrapreso un processo di ringiovanimento?

Sì, abbiamo fatto un restyling per rendere più moderna la nostra immagine e dialogare con un pubblico giovane, che rappresenta i consumatori del futuro.

Lei è al vertice del consorzio da circa un anno e mezzo. Cosa può dirci di questa realtà?

Il Bardolino è una delle principali denominazioni a bacca rossa del veronese, seconda solo alla Valpolicella. Abbiamo circa mille soci, cento aziende vinificate e novanta imbottigliatori. Il nostro obiettivo è portare avanti una viticoltura sostenibile, integrata in un ambiente turistico ricco di attrattiva.

Sappiamo che l’export del vino ha subito flessioni. Come si posiziona il vostro consorzio in questo contesto?

Il Chiaretto di Bardolino ci dà molte soddisfazioni, mantenendo buone posizioni sul mercato. Anche se ci sono lievi flessioni per il Bardolino rosso, abbiamo fiducia nel trend verso vini meno strutturati, ideali per un consumo più disimpegnato.

Avete organizzato molte manifestazioni per promuovere i vostri vini, anche rivolgendovi a un pubblico giovane.

Assolutamente. Abbiamo tenuto eventi sul Lago di Garda e a Cortina, e anche un tour in Inghilterra per far conoscere i nostri vini in contesti turistici e internazionali.

Con una presenza turistica così rilevante, immagino che l’enoturismo sia centrale per voi.

Certamente. I nostri soci hanno sviluppato vari modelli di enoturismo e stiamo lavorando a una formazione specifica, in collaborazione con Federalberghi e ristoratori locali, per migliorare l’accoglienza e la vendita.

Parliamo anche di sostenibilità: come affrontate questo tema?

Il consorzio è stato tra i primi a innovare i sistemi di allevamento per ridurre il consumo idrico. Abbiamo avviato un percorso di viticoltura integrata e sostenibile, cercando di eliminare progressivamente il glifosato.

Un’ultima domanda: quali sono le priorità del consorzio per il futuro?

Vogliamo continuare a promuovere i nostri vini a bassa gradazione alcolica e conquistare nuovi consumatori, specialmente quelli locali.

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