G7 Parlamenti, Borchia: «Verona deve pensare in grande»
di RedazioneGiovedì 5 settembre, durante la trasmissione Focus Verona Economia, Matteo Scolari, direttore di Verona Network, ha intervistato l’europarlamentare della Lega, Paolo Borchia. Il dibattito ha affrontato temi cruciali in occasione del XXII Speakers Meeting – Riunione dei Presidenti delle Camere Basse del G7 e di alcuni Paesi ospiti, che si terrà a Verona. Borchia ha condiviso le sue riflessioni sulle opportunità per la città e le sfide geopolitiche attuali.
Iniziamo parlando del G7, che si sta svolgendo proprio in queste ore a Verona. Si discute di sicurezza, sviluppo, nuovi equilibri geopolitici e accesso alle risorse strategiche. Qual è la sua visione?
La nostra città deve pensare in grande. Ho cercato di dare respiro internazionale a Verona anche nella scorsa legislatura. La presenza del G7 qui è una grande opportunità, una vetrina internazionale che dimostra l’importanza di avere figure come Lorenzo Fontana. È una chance per far conoscere Verona a livello globale.
Parlando di geopolitica e risorse energetiche, sappiamo che ci sono situazioni delicate alle porte dell’Europa. Lei ha lavorato su questi temi in Commissione. Qual è la sua prospettiva?
L’Italia ha spesso trascurato le politiche energetiche. Non siamo ricchi di materie prime, quindi è un problema per la nostra economia manifatturiera. Il Nord Africa potrebbe diventare un hub energetico importante, specialmente per l’idrogeno verde. Dobbiamo guardare avanti e sviluppare queste potenzialità per garantire approvvigionamenti energetici stabili a livello europeo.
Anche le infrastrutture sono cruciali. Ha seguito da vicino il caso del Brennero. Quali sono le sfide?
Le infrastrutture influenzano l’economia e la qualità della vita. Abbiamo bisogno di migliorare le reti per facilitare il trasporto merci e ridurre il traffico. Il progetto del tunnel del Brennero, ad esempio, ridurrà i tempi di percorrenza e decongestionerà le strade, anche se ci sono stati ritardi per questioni austriache. Migliorare le infrastrutture è fondamentale per la competitività del nostro paese.
Passando all’Europa, qual è l’atmosfera a Bruxelles con la nuova Commissione?
C’è un clima da “primo giorno di scuola”. Ci sono state polemiche sulla composizione della Commissione, ma è importante avere rappresentanti competenti. Continueremo a fare un’opposizione con proposte costruttive, focalizzandoci sui risultati per il nostro territorio.
E guardando alle future elezioni regionali e comunali?
Non dobbiamo concentrarci solo sui nomi, ma sul futuro del Veneto e sulla continuità del buon lavoro svolto. La sfida è trovare i migliori interpreti per le esigenze del territorio, tenendo sempre a mente il tema dell’autonomia, che è una questione di efficienza e equità.
In conclusione, le Olimpiadi del 2026 rappresentano una grande opportunità per Verona. Cosa ci aspetta?
È un’occasione unica. Dobbiamo migliorare i collegamenti, in particolare per l’aeroporto, affinché Verona diventi una città sempre più connessa e pronta ad accogliere eventi internazionali di rilievo.
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