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MICROCREDITO SOCIALE E RELAZIONALE: MAG VERONA PROPONE INSIEME A 8 COMUNI DEL VERONESE UNO STRUMENTO PER AIUTARE CHI HA PERSO IL LAVORO O È SOTTOCCUPATO.

di admin
UN PRESTITO A TASSO ZERO PER AFFRONTARE LE SPESE IMPREVISTE O PER INVESTIRE NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. COINVOLTI I COMUNI DI FUMANE, SANT’AMBROGIO DI VALPOLICELLA, SONA, VALEGGIO SUL MINCIO, GREZZANA, SAN BONIFACIO, LEGNAGO E RONCO ALL’ADIGE.

La difficoltà di accedere al credito è un grave problema per molte famiglie, che nel difficile contesto economico attuale si possono trovare improvvisamente incapaci di far fronte alle uscite quotidiane, come l’affitto, le bollette o l’assicurazione dell’auto. Ne risentono soprattutto le persone che hanno perso il lavoro o sono impiegate in modo instabile, per le quali è impossibile ricevere aiuto sia dalle banche sia dalle istituzioni, poiché non rientrano nella fascia dei nuovi poveri.
Mag Verona ha perciò avviato un progetto di microcredito sociale e relazionale per disoccupati e sottoccupati, in momentanea difficoltà economica a causa della perdita o riduzione del lavoro. Grazie al fondo di 108mila euro, creato da Fondazione Cariverona insieme ai comuni di Fumane, Grezzana, Legnago, Ronco all’Adige, San Bonifacio, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Sona, Valeggio sul Mincio, è possibile per gli interessati, residenti nei comuni aderenti al progetto, accedere a un prestito, che verrà erogato da Valpolicella Benaco Banca, Cassa Padana e Banca di Credito Cooperativo Vicentino.
«L’iniziativa è dedicata per chi avesse perso il lavoro, fosse in mobilità, in cassa integrazione, oppure avesse cessato l’attività, come pure uomini e donne sottoccupati, o dipendenti di aziende in stato di crisi – afferma Stefania Colmelet, referente dello sportello microcredito di Mag Verona -. Dopo l’analisi della situazione specifica che facciamo nella prima fase, si può accedere a un prestito massimo di 3500 euro a tasso zero, da restituire entro 36 mesi, con la possibilità di posticipare l’inizio della restituzione, in modo da permettere la stabilizzazione lavorativa ed economica del beneficiario. Con il finanziamento è possibile coprire sia le spese familiari, sia quelle dedicate al reinserimento professionale, come i corsi di formazione».
Per favorire la ricollocazione lavorativa, il progetto coinvolge i servizi al lavoro del territorio, insieme a Cisl, Fiba-Cisl, Uil, Uilca, Fabi, Arci e Movimento consumatori.

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