Vendemmia 2025: Veneto leader per produzione, ma uve in lieve calo di prezzo
di RedazioneDazi statunitensi e condizioni climatiche imprevedibili non scoraggiano il settore vitivinicolo regionale: le stime sulla vendemmia 2025 collocano ancora una volta il Veneto in cima alle classifiche nazionali, seppur i prezzi delle uve siano in calo rispetto al 2024.
A sottolinearlo il report “I prezzi delle uve venete” redatto dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, da cui spiccano in particolare due dati: con una previsione di produzione di circa 12 milioni di hl, in incremento del 2% sul 2024, il Veneto si appresta a riconfermarsi la prima regione produttrice di vino in Italia, mentre, con una quotazione media di 0,66 €/kg, le uve alla base di questo primato fanno segnare una leggera diminuzione dei prezzi (-0,5% sul 2024).
Se gli aspetti produttivi e di mercato verranno approfonditi più nel dettaglio durante il tradizionale evento di gennaio organizzato da Veneto Agricoltura, l’incontro conclusivo del Trittico Vitivinicolo, il quadro dei prezzi è invece già definitivo. E ad emergere, nonostante gli incrementi relativi alle uve biologiche accomunino tutto il Veneto (+ 30% per le bianche, +40% per le rosse sul 2024), è un andamento contrastante tra le province prese in analisi.
Treviso e Verona, entrambe con 0,72 €/kg, condividono la leadership delle quotazioni dell’uva in generale, pur evidenziando tendenze opposte: la prima presenta un rialzo rispetto al 2024 del 4,1%, mentre la seconda registra un calo del 4,9%. Più stabili i prezzi medi delle uve padovane che, a fronte di una quotazione di 0,52 €/kg, mostrano una crescita annua dello 0,6%.
Situazione analoga se ci si focalizza esclusivamente sui versanti DOC e IGT. La crescita trevigiana è guidata dal Refosco DOC (0,55 €/kg, +37,5%) e dai forti incrementi che hanno caratterizzato alcune IGT (Merlot +43%, Cabernet +35%, Refosco +33%), decisivi per fissare le quotazioni medie a 0,90 €/kg per le DOC (+1,3% sul 2024) e a 0,48 €/kg per le IGT (+11,6%).
I cali veronesi sono invece principalmente ascrivibili al comparto DOC (0,81 €/kg, -7%), dove Bardolino comune (+5,3%) e Custoza (+5,6%) hanno mitigato il -34,8% del Valpolicella zona classica, perché i prezzi medi dell’IGT perdono solo l’1,8% sul 2024: qui il +5,9% del Cabernet ha fatto la differenza.
Regna ancora l’equilibrio a Padova: il valore medio delle uve a denominazione si è fermato a 0,61 €/kg, registrando un calo annuo di appena lo 0,2%. In rialzo invece le IGT (0,40 €/kg): +2,4% sul 2024, grazie a Pinot nero e Cabernet che sfiorano i 0,50 €/kg.
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