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A Verona l’IA entra nelle PMI venete: il progetto in Camera di Commercio

di Redazione
Evento conclusivo a Verona per il percorso Unioncamere–Regione Veneto sulla trasformazione digitale: coinvolte circa 200 imprese, dieci tavoli di lavoro e tre atenei. Prossima tappa a metà novembre a Vicenza sui modelli di business.

Verona consolida il suo ruolo di hub dell’innovazione veneta ospitando, nella sede della Camera di Commercio, il gran finale del terzo percorso del progetto “Trasformazione digitale e sostenibile delle PMI venete”, focalizzato quest’anno sulla Intelligenza Artificiale applicata ai processi d’impresa. L’iniziativa, promossa da Unioncamere Veneto e Regione del Veneto, con il sostegno delle cinque Camere di Commercio e il coordinamento scientifico delle Università di Padova, Ca’ Foscari Venezia e Verona, rappresenta uno dei programmi più estesi di formazione e sperimentazione rivolti al tessuto produttivo regionale. Avviato a marzo 2025, il percorso ha coinvolto circa 200 aziende in quattro moduli: marketing digitale, industria 4.0, intelligenza artificiale e, a seguire, nuovi modelli di business sostenibile.

A Verona sono stati presentati i risultati dei dieci gruppi di lavoro formati da imprenditori, manager e dodici docenti con competenze che spaziano dall’economia alla gestione aziendale, dalla finanza alla sostenibilità. I casi d’uso illustrati hanno mostrato soluzioni concrete: dalla previsione della domanda alla gestione dei flussi di magazzino, fino alla personalizzazione dell’offerta. Obiettivo comune: rendere l’IA una leva accessibile anche alle imprese di piccole dimensioni, migliorando efficienza e capacità decisionale.

Per il mondo accademico, la chiave è la contaminazione tra ricerca e impresa. «Questa esperienza rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra università e imprese. Lavorare insieme su progetti reali consente di trasformare la ricerca in strumenti operativi e di far crescere la cultura dell’innovazione nel territorio. È un investimento in capitale umano e conoscenza che produce risultati concreti» ha spiegato Cecilia Rossignoli, Professore ordinario di Organizzazione Aziendale all’Università di Verona.

Sul fronte della rete tra atenei, la visione condivisa ha fatto la differenza. «La collaborazione tra gli atenei veneti è una forza straordinaria. Solo mettendo insieme competenze multidisciplinari possiamo aiutare le PMI a comprendere le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e a introdurla in modo consapevole. Innovare non significa sostituire le persone con le macchine, ma renderle più forti, più informate e più creative.» ha sottolineato Eleonora Di Maria, Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Padova e presidente dello SMACT Competence Center. Dello stesso avviso Vladi Finotto, associato di Economia e Gestione delle Imprese a Ca’ Foscari: «Non ci siamo limitati a spiegare la teoria, ma abbiamo costruito un percorso di apprendimento esperienziale. Le imprese hanno sperimentato l’AI in casi d’uso concreti, scoprendo che la tecnologia può essere accessibile e adattabile anche alle loro dimensioni. Questa è la chiave per rendere l’innovazione diffusa e inclusiva».

L’ancoraggio territoriale è stato rimarcato dai saluti istituzionali di Michelangelo Dalla Riva, Segretario Generale della Camera di Commercio di Verona, e di Filippo Mazzariol, responsabile progetti Europe dell’Eurosportello di Unioncamere del Veneto. «Accogliere qui a Verona questo momento di sintesi e confronto significa valorizzare il ruolo delle Camere di Commercio come punto d’incontro tra il mondo produttivo, la formazione e la ricerca. Le PMI rappresentano l’anima economica del Veneto, e iniziative come questa dimostrano che la loro evoluzione passa attraverso la conoscenza e la cooperazione.» ha affermato Dalla Riva. Mazzariol ha aggiunto: «Il Veneto è un laboratorio di eccellenze che guarda oltre i propri confini. La collaborazione tra imprese, università e istituzioni pubbliche è la chiave per attrarre risorse europee e tradurle in opportunità concrete. L’intelligenza artificiale è una sfida globale, ma la risposta deve partire dai territori, dalle reti locali e dalla capacità di fare squadra».

Dalla giornata è emersa una comunità di apprendimento che continuerà a lavorare su competenze, organizzazione e cambiamento culturale. Come ha ribadito Rossignoli, «L’AI non è solo una questione di algoritmi, ma di leadership, cultura aziendale e apertura mentale. Serve accompagnare le imprese non solo con formazione tecnica, ma con un nuovo modo di pensare la gestione e la collaborazione». In calendario la prossima tappa a Vicenza a metà novembre, dedicata agli impatti della trasformazione digitale sui modelli di business delle PMI: un passaggio cruciale per tradurre le sperimentazioni di Verona e degli altri moduli in strategie di lungo periodo per la competitività del Veneto.

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