Infrastrutture, sinonimo di crescita e di sviluppo territoriale
di Matteo ScolariIn un’Italia che guarda sempre più verso il futuro, c’è un elemento fondamentale che emerge come protagonista assoluto per lo sviluppo economico, sociale e ambientale: le infrastrutture. A volte considerate come sfondi silenziosi della nostra quotidianità, le infrastrutture rappresentano invece la spina dorsale del progresso di qualsiasi territorio, anche e soprattutto di realtà locali come quella veronese, dove l’impatto di queste opere è determinante per il benessere della comunità e per la competitività economica.
Durante la recente puntata di Focus Verona Economia – Speciale Infrastrutture, abbiamo avuto modo di ascoltare direttamente i protagonisti di alcune delle opere più importanti in corso sul territorio scaligero, mettendo a fuoco quanto queste siano essenziali non solo per il miglioramento della qualità della vita, ma anche per la capacità di attrarre investimenti, creare occupazione e potenziare l’efficienza di interi settori produttivi.
Tralasciando l’aeroporto Catullo e il Consorzio ZAI, che hanno la loro visibilità, parlerei di altre tre realtà che stanno considerate più “ordinarie” e che però avranno un’impronta di cambiamento importante nel sistema idrico per l’agricoltura, nella mobilità urbana e nella raccolta rifiuti: Consorzio LEB, AMT3 e AMIA.

Pensiamo, ad esempio, al Canale LEB, gestito dal Consorzio omonimo, che garantisce l’irrigazione di un terzo delle aree agricole venete, fornendo acqua a oltre 100.000 ettari di terreno. Moreno Cavazza, presidente del Consorzio LEB, ha spiegato come gli ingenti investimenti per la riqualificazione del canale non siano soltanto un’opera di manutenzione, ma una scelta strategica per assicurare la sostenibilità delle produzioni agricole di eccellenza, con un impatto economico stimato in oltre un miliardo di euro l’anno. In un periodo in cui la siccità è sempre più frequente, un’infrastruttura di questo tipo assume un valore quasi inestimabile, perché preserva non solo l’ambiente ma anche la produttività di un intero sistema agricolo.

Sul fronte della mobilità urbana, Verona sta affrontando sfide importanti per il miglioramento della viabilità e il potenziamento dei trasporti pubblici. Giuseppe Mazza, presidente di AMT3, ha delineato l’impegno profuso per portare avanti progetti fondamentali come il filobus, il cui collaudo è previsto per il 2025, e la gestione dei cantieri su arterie delicate come via XX Settembre e il sottopasso di via Città di Nimes. In una città che si prepara alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, queste opere non sono solo necessarie, ma urgenti per migliorare la mobilità, ridurre il traffico privato e incentivare l’uso di mezzi più sostenibili. Un passo essenziale per una Verona più moderna e vivibile.

Un altro esempio di infrastruttura strategica è la gestione dei rifiuti e del verde pubblico, come evidenziato dall’intervento di Roberto Bechis, presidente di AMIA Verona. La recente decisione di affidare in house questi servizi alla municipalizzata veronese non solo garantisce una gestione più efficiente e controllata, ma rappresenta un cambio di paradigma per migliorare la raccolta differenziata e ridurre i rifiuti indifferenziati che finiscono in discarica. In una città come Verona, dove si producono 120.000 tonnellate di rifiuti all’anno, ridurre l’impatto ambientale e i costi di smaltimento è una priorità che deve essere sostenuta con progetti innovativi e una gestione mirata delle risorse.
La visione che emerge da questi progetti è chiara: le infrastrutture non sono solo opere fisiche, ma strumenti strategici che modellano il futuro delle comunità e le rendono più resilienti e competitive. L’importanza di queste opere risiede non solo nel loro impatto immediato, ma nella loro capacità di determinare un cambiamento a lungo termine, in grado di influenzare positivamente il tessuto sociale ed economico di un intero territorio.
Verona è un esempio concreto di come investire in infrastrutture possa trasformare un territorio. La città sta dimostrando di essere un laboratorio di innovazione, dove le sfide del presente – dal cambiamento climatico alla mobilità sostenibile – sono affrontate con pragmatismo e visione a lungo termine. Ma queste opere non riguardano solo il miglioramento delle condizioni locali: la loro rilevanza è nazionale e internazionale, specie in un contesto in cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) offre opportunità uniche per riqualificare e modernizzare il Paese.
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