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La Paglia: «L’alleanza educativa deve estendersi anche al territorio»

di Redazione
L'assessora alle politiche educative del Comune di Verona sottolinea il valore della comunità educante e del dialogo tra scuola e territorio per il benessere degli studenti.

Tra gli ospiti della puntata di Focus Verona Economia, dedicata al mondo della scuola, c’era anche Elisa La Paglia, assessora alle politiche educative e scolastiche del Comune di Verona, per discutere delle iniziative educative e dei progetti legati alla scuola nel territorio veronese.

Recentemente si è tenuta in Gran Guardia la ventiduesima edizione delle Giornate della Didattica, un evento molto importante per il mondo della scuola veronese. Ci può parlare di questo evento e di cosa ha rappresentato?

Le Giornate della Didattica si sono evolute in quello che è ormai un vero e proprio festival dell’educazione. L’obiettivo principale è formare e motivare insegnanti e insegnanti all’inizio dell’anno scolastico, coinvolgendo anche tutta la comunità educante. Durante l’evento, durato sei giorni, abbiamo avuto ospiti illustri formatori, tra cui docenti universitari e insegnanti che hanno condiviso le migliori pratiche attraverso talk e laboratori. Abbiamo coinvolto circa 150 realtà del territorio che offrono attività didattiche, rendendo questo appuntamento un momento cruciale per il nostro sistema educativo.

Oltre all’evento, è stato presentato anche il risultato di un anno di sperimentazione del Patto di Collaborazione Territoriale. Può spiegarci meglio di cosa si tratta e quali risultati sono emersi?

Il Patto di Collaborazione Territoriale è un progetto che ha ricevuto un riconoscimento nazionale dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. Si tratta di un’alleanza educativa tra il Comune, l’Ufficio Scolastico Provinciale, la Prefettura, la Diocesi e la Questura di Verona. L’obiettivo è stato creare una sinergia tra queste istituzioni per migliorare l’integrazione tra scuole e territorio, con particolare attenzione al benessere degli studenti e alla lotta contro la povertà educativa. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti finora, e il progetto ha coinvolto 14 istituti comprensivi. È un grande passo avanti per valorizzare il nostro sistema educativo.

Ha parlato spesso di “comunità educante”. Cosa significa per lei questo concetto, e come si può creare un benessere diffuso per gli studenti?

La scuola è già una comunità di per sé, formata da studenti, insegnanti, personale scolastico e famiglie. L’alleanza educativa nasce proprio da questa base, ma deve estendersi anche al territorio. È importante che il territorio non si limiti a chiedere alla scuola, ma si chieda cosa può offrire alla scuola. Per fare questo, abbiamo avviato studi e analisi che ci permettono di conoscere meglio i bisogni degli studenti, come abbiamo fatto con i questionari sulla percezione della propria autostima nelle scuole medie. Il benessere degli studenti deriva dalle relazioni positive che possono instaurare, non solo all’interno della scuola, ma anche nel quartiere e nella comunità.

In conclusione, quali sono le sfide che il Comune di Verona sta affrontando in ambito scolastico e come si sta preparando ad affrontarle?

Le sfide sono molteplici, ma il nostro impegno si concentra su due grandi obiettivi: la qualità e l’inclusione dei servizi scolastici. Stiamo lavorando per migliorare l’accesso alle risorse educative per tutti, rimuovendo ostacoli come la povertà educativa e le difficoltà di accesso ai servizi. Abbiamo avviato progetti innovativi, come uno screening precoce per individuare le difficoltà di apprendimento nei bambini, in collaborazione con la ASL e i Rotary. Verona ha tantissime risorse e opportunità, e il nostro compito è metterle a disposizione di tutte le famiglie, affinché nessuno rimanga indietro.

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