Affollamento sui bus di Verona? Bettarello, presidente di ATV: “Sui nostri mezzi, rispettata la regola dell’80% della capienza”.
di adminCosì il presidente di ATV, Massimo Bettarello, onde fare chiarezza, su un problema, quello dell’eccessivo affollamento dei mezzi pubblici, tipico del periodo di inizio scuola, ma che, quest’anno, alla luce dell’emergenza sanitaria, sta creando particolare apprensione, tra le famiglie, rischiando però di trasformarsi in psicosi ingiustificata, soprattutto a causa di messaggi allarmistici, diffusi sui social. “Invito le famiglie a non farsi condizionare dai video e dalle foto, che girano sui social – puntualizza Bettarello – in quanto i nostri riscontri smentiscono le apparenze e dimostrano, come, anche su autobus, a prima vista, molto affollati, in realtà, sempre venga rispettato il limite dell’80% della capienza del mezzo, previsto dalla normativa anti virus. Nei pochi casi, in cui, questo non avveniva, siamo già intervenuti inserendo rinforzi su 25 corse, e continuiamo a tenere monitorati tutti i nodi della rete, per mettere supporti, dove necessario. Va anche chiarito che non può essere compito dell’autista, stabilire quante persone debbano viaggiare, chi può salire e chi deve scendere, autorità che spetta solo alle forze dell’ordine. Il conducente ha già la grossa responsabilità di guidare e di verificare che tutti i passeggeri, al momento della salita, siano dotati di mascherina. Sottolineo, quindi, che ATV è assolutamente in regola, con le disposizioni in vigore. Se il problema è quello di ritenere il limite dell’80% della capienza troppo elevato, bisogna rivolgersi al Comitato Tecnico Scientifico nazionale, che l’ha stabilito, ma, ATV sta rispettando le norme. Non è quindi accettabile che, a fare le spese delle preoccupazioni delle famiglie, sia la nostra Azienda e che i nostri conducenti, che fanno sacrifici, tutti i giorni, e hanno garantito il servizio anche durante tutto il periodo di lockdown, vengano insultati e presi a male parole ”. Sugli orari di scuola, ancora provvisori, e sulla comunicazione deficitaria, da parte degli Istituti, punta il dito il direttore generale di ATV, Stefano Zaninelli: “In questo periodo, gli orari di uscita delle scuole cambiano, di giorno, in giorno, spesso, senza avviso, e questo implica che gli studenti vanno ad affollare corse, che non programmate, per accoglierli. E’ evidente che se, da un giorno all’altro, un Istituto modifica l’orario di uscita, mandando in strada 500 studenti, non può esserci risposta, in termini di trasporto. Per un’azienda, come la nostra, modificare gli orari degli autobus, significa intervenire, su una rete di 4700 chilometri, con 5200 fermate, strettamente interconnesse, tra loro, da una rete di coincidenze, cambiare i turni di lavoro di 700 autisti, insomma, tutte attività, che richiedono almeno tre mesi di lavoro”. “Ciò premesso” – continua Zaninelli – “a tutt’oggi, viaggia sui nostri mezzi circa la metà dei 180 mila passeggeri al giorno, che trasportiamo, nei periodi normali, perciò la possibilità di muoversi è ampiamente garantita. E’ chiaro, però, che i ragazzi non possono pensare di salire tutti, sull’ultimo autobus, alla mattina, e, sul primo, che parte dopo l’uscita da scuola, ma devono distribuirsi in modo più razionale. Spesso, basta anticipare la partenza di 5 minuti, al mattino, o attendere 5 minuti, al pomeriggio, per trovare gli autobus semivuoti”. A dimostrazione di quanto sopra, è stata simulata, la mattina del 21 settembre, presso ATV, una corsa, con salita, ad una supposta fermata, di diversi, possibili utenti – vedi foto, sopra – quali i vertici di ATV, i dipendenti dell’Azienda e giornalisti, riempiendo l’autobus, per il 50% della capienza, prevista dalla normativa anti Covid. Nell’immagine, il bus appare affollato, ma, tale situazione rientra bene nella normativa, tanto più che, oggi, ATV trasporta una media di 70.000 utenti al giorno, contro i 180.000 dei tempi ante virus, talché le entrate da biglietti, si sono ridotte del 30% e quelle da abbonamenti, del 60%.
Pierantonio Braggio
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