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Ricordato a Palazzo Carli, Verona, il generale Giuseppe Salvatore Pianell (1818-1892)

di admin
Fu, fra l’altro, comandante, per quindici anni, della Piazza di Verona.

Portare alla luce la storia è, talvolta, dovere e cultura. In questo quadro, si è tenuta a Verona, il 19 settembre 2019, nell’antico Palazzo Carli, sede del Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto – preceduta da applauditissimi sfilate, musiche e canti caratteristici dei “Bersaglieri” – la conferenza dal titolo: “Generale Pianell, un veronese, nato a Palermo” – moderata, con dettagli molto interessanti, dal generale Giuseppenicola Tota, comandante di COMFOTER, Verona. Relatori sono stati la dott. ssa Romana Caloi, studiosa della storia di Verona e di Palazzo Carli, e l’ing. Marcello Marconi, studioso di storia del periodo napoleonico e risorgimentale. L’occasione dell’interessante incontro ha permesso di ammirare cimeli, compresi medaglie, elmo e spada, dell’illustre Cittadino veronese, che Palazzo Carli – sede di comando, a suo tempo, dello stesso generale Pianell – è riuscito, recentemente, ad acquisire. Onora, comunque, in Verona, il Generale, un caratteristico, ormai antico, ed attraente monumento, eretto nel 1902, che trovandosi, nel giardino, situato sulla destra di chi, provenendo da viale Piave, supera il sottopassaggio ferroviario di Porta Nuova, in direzione Verona-centro, non è minimamente osservato e, quindi, ai più, sconosciuto. Un monumento, che, essendo storia e arte, merita d’essere restaurato – ha giustamente segnalato il generale Tota – come pure, merita sistemazione la fontana-giardinetto, che a ornamento del monumento stesso, si trova davanti al monumento stesso, e quasi, sul margine della strada. Rivedere tale opera d’arte, in alcune sue parti, danneggiata, peraltro, anche da spari della seconda guerra mondiale, significa anche ricordare ai veronesi e ai visitatori, che Pianell non fu solo un militare, ma, anche, grande, stretto amico della città scaligera, essendo corso in aiuto della stessa, investendo l’Esercito della piazza veronese, durante la terribile alluvione del settembre 1882, che minacciava tutta la città stessa, e avendo prestato costante e costruttiva attenzione pure a molti altri aspetti civili della città scaligera.

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