Il M° Daniel Oren, direttore d’orchestra, a livello super internazionale.
di adminNato nel 1955, a Tel Aviv, Israele, Daniel Oren, rimane nella sua terra sino a diciotto anni. Lo inizia felicemente alla musica, in generale, la propria madre, pur non conoscendo lei, ancora, quali fossero le reali inclinazioni – peraltro, già fortemente presenti – del figlio. Quasi avesse perfettamente capito, quale avrebbe dovuto essere il futuro di Daniel, la “mamma” – così affabilmente ricordata, dall’oggi grande M° Oren – lo mandò, a sei anni, a lezione di solfeggio, di canto, di pianoforte e di composizione e, dall’età di tredici anni, allo studio di “direzione d’orchestra”, studio, che, di massima, inizia all’età di venti, ventidue anni. Oren perfeziona, quindi, i suoi studi in Europa e, a vent’anni, nel 1975, vince l’importante concorso “Herbert von Karajan”, riservato a giovani direttori d’orchestra; un anno dopo, ventunenne, dirige il suo primo concerto, al Teatro Verdi, Trieste. A ventidue anni, Daniel dirige la sua prima opera, “la prima nella vita”, egli sottolinea, “Manon Lescaut”, di Giacomo Puccini, all’Accademia di Santa Cecilia, Roma. Nel 1978, debutto negli Stati Uniti, al Festival dei Due Mondi. Dopo stretti rapporti con i più autorevoli teatri europei ed italiani, fra i quali il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, la Staatsoper di Vienna, il Colón di Buenos Aires, l’Opera di Tokyo, l’Opera House di Houston, i teatri di Dallas, di San Francisco e l’Opéra-Bastille di Parigi, preso fortemente dalla passione e dall’amore per la musica, per l’opera italiana, che egli definisce “la più bella al mondo”, per la voce e per il canto, nonché per il grande “cuore” e l’atmosfera solare della Penisola, Oren, non solo, nel 1979, decide di rimanere in Italia, ma, rifiuta anche ogni proposta, proveniente dall’estero. Il M° Oren, non dimentica il 1984 e la relativa Stagione Lirica veronese, quando egli debutta, sul podio, in Arena, con la direzione di “Tosca” di Giacomo Puccini, con interpreti, “dalla passione e dalle voci straordinarie”, egli evidenzia, e, rimanendovi, ogni anno, fino a diventare uno dei direttori più presenti, nei cartelloni areniani, sino ad oggi. Il debutto in Arena non fu facile, afferma Oren, perché una cosa è operare in un teatro, fra mura, ed altra è dirigere in un’immenso Anfiteatro, dal grandissimo pubblico, che egli stesso, per dare il meglio, doveva e voleva prima capire. Una permanenza veronese, quella del Maestro di Tel Aviv, che lo vede ancora oggi, attivo, nelle serate areniane del 10, 16, 23, 29 agosto e 6 settembre 2019…! “Massima soddisfazione” – egli dice – “dirigere Puccini”… Per Oren, l’Arena e Verona costituiscono “un posto magico irripetibile”, capace di creare grandi emozioni, che non lo vedranno mai stanco di dirigere bella musica e bel canto, profondo essendo l’entusiasmo, che da essi a lui deriva.
Pierantonio Braggio
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