Al voto si o no?
di admin
Poche le speranze di votare.
La partita non è ancora finita, l’arbitro non ha ancora emesso il triplice fischio di fine legislatura. La repubblica parlamentare di prima categoria non ha ancora superato i suoi tabù: il voto al popolo ignorante e inetto si dà solo quando i politici preparati e responsabili che sanno quello che il popolo vuole son pronti. La democrazia è sempre rappresentata, anceh se Grillo diceva tempo fa di no. La democrazia diretta del popolo di Grillo, che ha scoperto quanto sia diverso andare in piazza e gridare ..vaffa.., e quanto sia più complicato mandare avanti con certosina pazienza un Paese, questa volta non si affida alla rete nascosta della piattaforma Rousseau ed ai suoi principi. Metà dei principi che erano stati sbandierati prima della campagna elettorale sono stati sacrificati , per fortuna, sull’altare della ragion di Stato inun anno diGoverno, l’altra metà viene tradita ora per puro calcolo elettorale dai servitori del popolo che abbiamo mandato a Roma . E qui , i savi parlamentari trombati in più e più elezioni, trombati dal popolo bue cornuto e ignorante che non capisce quanto sia bello pagare le tasse, quanto sia bello mantenere una classe di avventori da bar di professione, ora potranno gestire a piacere quello che normalmente è un cambio di potere democratico. La regola sarebbe che chi ha perso va a casa. Prova a giocare la partita chi ha il consenso del popolo. Ma l’arbitro non ha ancora fischiato, per cui, si dice, è possibile fare ancora tanto e puntare a ribaltare anche in zona cesarini il risultato. Ecco allora spuntare dagli angusti sepolchi imbiancati, simulacri di politici che gridano, occorre rinviare il voto, prendere tempo, fare barriere contro coloro che portano allo sfascio. Il popolo sarà con noi, no,non ora, ma più avanti… C’è ancora una piccola parte d’Italia che vive e lavora democraticamente , pochi, sparsi in tutto lo Stivale , peccato che siano invece costoro che intravedono la possibilità di uscire dal tunnel andando a votare. Nulla di certo, la soma è pesante ed i carico da undici, ma costoro, credono di poter cambiare e non credono più nell’attuale parlamento. Tutti sanno che in questi decenni di politica del spartiamoci tutto, del voto di scambio legalizzato e non perseguito, che dietro la facciata dei molti politici che si prestano a questi domino, i potenti, nazionali e stranieri, si tengono le imprese, le banche ed il potere che conta si arricciano il pelo con i soldi degli imprenditori e della gente che , sarà pure ignorante ma non stupida. Grillo si richiamano i sacripricipi della carta costituzionale, ovvio, scontato, accettabile, corretto, ma si interpretano a piacere, si applicano ad personam, e si sbandierano come vessilli di parte. Le crisi ci sono sempre state, economiche e politiche; specie in democrazia ci si intestardisce a confronti pubblici anche aspri, mai accettati quelli violenti, ma alla fine il popolo vota, con le sue pecche, le su miserie, le sue ignoranze, perchè è ilopolo che paga, sempre e comunque tutto, sulle sue spalle, sul lavoro, sui figli . Alla fine quando la gente vuole il cambiamento glielo si deve dare, questa e libertà consapevole partecipata e rispettosa del patto sociale.
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