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Swinger International, 70 licenziamenti: Cgil non firma l’intesa

di Alessandro Bonfante
La Filctem Cgil non firma l’intesa sugli esuberi con l’azienda di abbigliamento con sede a Bussolengo: «Le condizioni imposte dall’azienda non sono assolutamente condivisibili».

Si chiude in modo critico il tentativo di gestione condivisa degli esuberi in Swinger International con il sindacato Filctem Cgil Verona. Dopo l’accordo del 10 novembre sull’utilizzo della CIGS per 8 mesi, l’azienda ha infatti aperto il 25 novembre una procedura di licenziamento collettivo per 70 lavoratori su un organico di 148 dipendenti, lasciando intravedere un Natale amaro per molte famiglie del territorio.

Il 2 dicembre – fanno sapere dal sindacato –, nella sede di Confindustria Verona, si è tenuto il primo incontro previsto dalla procedura di consultazione sindacale per la gestione dei licenziamenti. La procedura dettata dalla legge 223/1991 mette a disposizione un arco temporale di 45 giorni per il confronto tra le parti, cui possono seguire ulteriori 30 giorni di “fase amministrativa”, in cui entra in gioco anche la Regione Veneto con un ruolo di mediazione. Uno spazio di manovra che, secondo il sindacato, avrebbe potuto essere utilizzato per una soluzione più equilibrata rispetto ai tagli occupazionali annunciati.

Scrivono in un comunicato diffuso alla stampa Gianni Morandini ed Erika Catini per la Segreteria Filctem Cgil: «Nonostante il cospicuo tempo a disposizione per trovare una soluzione dignitosa rispetto alla perdita di 70 posti di lavoro, l’Azienda e Confindustria non hanno recepito le richieste della nostra Organizzazione Sindacale che prevedevano tra l’altro l’inserimento di una clausola di salvaguardia rispetto alla decorrenza dei termini dei licenziamenti, come abbiamo peraltro già adottato in altre situazioni simili».

La Filctem Cgil Verona non ha sottoscritto l’accordo «in quanto le condizioni imposte dall’azienda non sono assolutamente condivisibili, a partire da una incentivazione all’esodo del tutto inadeguata rispetto la situazione. L’unica cosa che possiamo fare oggi è tutelare individualmente i lavoratori qualora ci conferissero mandato».

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