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Ponte dell’Immacolata: alberghi veneti verso il pieno

di Redazione
Le previsioni di Federalberghi indicano un aumento dell’occupazione in tutti i comprensori veneti tra il 6 e l’8 dicembre, con terme, montagna e città d’arte in testa. Positivi anche mare e lago.

Si prospetta un ponte dell’Immacolata ricco di lavoro per gli alberghi veneti. A testimoniarlo i dati dell’osservatorio federato turismo regione Veneto H-Benchmark Federalberghi Veneto, che registrano una previsione media di occupazione, tra il 6 e l’8 dicembre, in crescita in tutti i comprensori regionali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Le terme guidano la classifica, con un’occupazione media del 72%, un picco del 79% previsto per il sabato e un +3% complessivo sulle percentuali del 2024. Se si considerano però gli incrementi sull’annata passata, montagna e città d’arte fanno ancora meglio.

Gli alberghi montani, con un’occupazione media fissata al 66,7% e un picco del 78% sabato 6 dicembre, crescono dell’8%, mentre quelli cittadini, forti di un tasso di occupazione del 67,1% (picco del 78,5%, sempre sabato 6 dicembre), evidenziano un +5%.

Nonostante gran parte delle strutture siano chiuse per la stagione invernale, anche mare e lago mostrano un certo movimento, facendo registrare, rispettivamente, un +3% e un +1% sul 2024.

Nello specifico, il mare, con circa il 15% degli alberghi aperti, raggiunge un previsionale del 55% (picco del 69,2% sabato 6 dicembre). Invece, il lago, dove circa il 20% delle strutture sono prenotabili dai clienti, sfiora una media del 41% (picco del 55,6% sabato 6 dicembre).

«I dati previsionali che abbiamo raccolto – commenta il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon – fanno certamente ben sperare: la montagna, favorita dalle nevicate che hanno imbiancato le nostre località nelle ultime settimane e dal fermento generato dalle Olimpiadi, chiude l’anno da destinazione trainante, mentre terme e soprattutto città d’arte evidenziano un miglioramento rispetto alle prestazioni fatte registrare nel corso dell’anno. Bene anche mare e lago, seppur in bassissima stagione: le percentuali attuali sono tutte superiori a quelle del 2024, a testimonianza di come, anche nel periodo freddo, il Veneto marittimo e lacustre possa essere attrattivo. Sicuramente uno spunto su cui dovremo ragionare assieme alla politica».

Infine, un plauso all’operato della ricettività veneta: «È vero che l’8 dicembre di lunedì ha influenzato positivamente questi dati previsionali, ma non è l’unica spiegazione della crescita. Il sentiment qualitativo della clientela che abbiamo a disposizione è in aumento di quasi un punto percentuale sullo scorso anno, sia sulla ricettività che su locali e ristoranti: ciò significa che il sistema Veneto sta lavorando bene e i turisti lo percepiscono, premiando le nostre mete in ogni comprensorio. Questo è senza dubbio di buon auspicio in vista delle Olimpiadi, ma dobbiamo fare ancora di più: concretizzare approcci di sostenibilità integrata, attraverso welfare e impiego delle nuove tecnologie digitali, deve rimanere la nostra priorità per elevare ad un livello superiore l’offerta ricettiva, anche dopo Milano-Cortina», conclude Schiavon.

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