Alessia Rotta: «I Mercatini in Bra, con l’Arena sullo sfondo, sono un abbraccio collettivo»
di Matteo ScolariLa nuova disposizione dei Mercatini di Natale in Piazza Bra ha sollevato curiosità, aspettative e molte reazioni positive da parte di esercenti e visitatori. L’assessora alle Manifestazioni del Comune di Verona Alessia Rotta racconta la scelta della nuova location, il rapporto con il monumento più iconico della città, il lavoro di squadra con Comitato e associazioni e l’importanza dell’equilibrio tra residenti, turismo e sicurezza. Verso un Natale diffuso che prepara Verona alle grandi cerimonie olimpiche del 2026.
Assessora Rotta, come giudica questa “prima volta” dei Mercatini in Piazza Bra?
Ne siamo molto felici. È la prima volta in Piazza Bra, la piazza dell’Arena, il simbolo della città, ed è un luogo incantevole. L’idea è valorizzare questo monumento unico al mondo: qualsiasi percorso si faccia tra le casette, l’Arena rimane sempre visibile. Non è solo una prescrizione voluta dalla Sovrintendenza, è un atto di rispetto verso la piazza e verso il senso stesso dei mercatini, che anticipano poi il Natale diffuso.
Il Natale è un’occasione in più per chi rimane in città, per le famiglie, per i bambini e per i turisti. Vogliamo che questo momento sia un abbraccio collettivo, costruito insieme al Comitato di Verona e alle realtà associative e culturali della città, che abbiamo chiamato a partecipare come una comunità unita.
Molti auspicano che questa possa diventare la sede definitiva. È un test importante?
Io dico: godiamoci questo mese. Per superare i test bisogna lavorare bene tutti assieme, ed è ciò che abbiamo fatto con un lavoro silenzioso, ma corale durato un anno. Dobbiamo considerare molti aspetti: l’equilibrio della vita della città tra residenti e flussi turistici, e soprattutto la sicurezza. Con Prefetto, Questura, Vigili del fuoco e 118 abbiamo condiviso un lavoro capillare per garantire che tutto avvenga in piena sicurezza. Trovato questo equilibrio, continueremo come sempre: decidendo insieme.
Il tema della sicurezza rimane centrale: quali sono state le priorità?
La sicurezza è il primo elemento su cui abbiamo ragionato. Ci aspettiamo grandi flussi, soprattutto nei fine settimana e attorno all’8 dicembre. Non si tratta di over-tourism ma di overcrowding, perché parliamo di turismo di prossimità, di famiglie che arrivano dalla provincia o da città vicine.
Abbiamo lavorato per un equilibrio tra la festa e la qualità della vita dei residenti: loro non vanno in vacanza a Natale e devono poter continuare a vivere serenamente la loro città. La piazza, con i suoi spazi aperti, offre una condizione molto favorevole.
Piazza Bra, Arena e Olimpiadi 2026: un legame che va oltre il Natale?
Questo è un Natale molto speciale perché è un Natale olimpico. Subito dopo arriveranno le cerimonie olimpiche e paralimpiche, e poi Verona in Love. La città non si spegne mai da qui a marzo. Le Olimpiadi saranno un’occasione unica: Verona accoglierà presenze qualificate da tutto il mondo, capi di Stato, delegazioni internazionali. Ma soprattutto lasceranno una legacy importante: l’Arena diventerà accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità, grazie al nuovo ascensore che permetterà di salire sulle gradinate e vivere quello spettacolo straordinario.
Qual è l’obiettivo complessivo di questo nuovo impianto del Natale veronese?
Vogliamo valorizzare Verona, invertire il punto di vista: non è solo il Natale che rende bella la città, è la città che dà valore al Natale. Le piazze si illumineranno una dopo l’altra, arriveranno gli altri eventi, le altre accensioni. È un grande lavoro che coinvolge istituzioni, comitato, associazioni e mondo culturale. Un modo per farsi gli auguri tutti insieme e per far sentire Verona sempre più accogliente e viva.
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