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Nuovo Polo Bancario Italiano: MPS, Mediobanca e Banco BPM verso la fusione

di Redazione
In arrivo una combinazione strategica per creare un gruppo da 50 miliardi, ma permangono incertezze su governance e partecipazioni azionarie, con il ruolo di Crédit Agricole ancora al centro delle trattative.

Si sta definendo la costruzione di un “terzo polo” bancario in Italia, che coinvolgerebbe Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), Mediobanca e Banco BPM, con l’obiettivo di dare vita a un gruppo con capitalizzazione di circa 50 miliardi di euro.

Al momento la capitalizzazione aggregata delle tre realtà si attesta intorno a 47,2 miliardi: MPS vale circa 26,15 miliardi considerando la quota detenuta in Mediobanca, mentre quest’ultima e Banco BPM valgono rispettivamente circa 20,1 miliardi, tenendo conto anche del 3,74% che Mediobanca detiene in MPS.

Il piano prevede che MPS, guidata da Luigi Lovaglio, e Banco BPM, sotto la guida di Giuseppe Castagna, si uniscano con Mediobanca per generare un nuovo gruppo con dimensioni significative nel panorama bancario italiano.

Due questioni chiave restano comunque da risolvere: la partecipazione del gruppo francese Crédit Agricole – che detiene il 25% di Mediobanca e sarebbe pronta a lanciare un’Opa su Banco BPM – e la riforma delle regole per la presentazione delle liste per i consigli d’amministrazione dei tre istituti. A seguito della riforma del “ddl Capitali”, infatti, non sarà più possibile che il CdA uscente presenti la propria lista per l’elezione del nuovo organo amministrativo.

In merito alla governance, è allo studio l’idea che ciascuna banca convochi un’assemblea preventiva prima dell’approvazione del bilancio 2025, per modificare lo statuto e consentire che il CdA proponga una lista propria. Tuttavia, per essere valida, tale modifica richiede l’approvazione di almeno 2/3 del capitale delle società interessate – MPS e Banco BPM inclusi – e la disponibilità degli azionisti principali e dello stesso governo a cedere parte del proprio potere al management.

Per quanto riguarda le candidature per i vertici: su Banco BPM, l’idea è che Crédit Agricole presenti la propria lista, con Castagna riconfermato come amministratore delegato e come presidente oppure un rappresentante del gruppo francese – come Giampiero Maioli – al vertice al posto dell’attuale Massimo Tononi. Per MPS, grazie ai risultati conseguiti nel processo di risanamento e alla partnership con Mediobanca (che non ha comportato esuberi ma ha integrato le offerte dei due gruppi), Lovaglio potrebbe essere confermato come capo del gruppo.

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