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Mario Marino: «La nostra Funivia è un’eccellenza da far conoscere anche ai veronesi»

di Matteo Scolari
Il direttore generale di Funivie di Malcesine Monte Baldo punta a creare una rete territoriale tra le principali attrazioni del Garda, in vista anche delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

La Funivia di Malcesine Monte Baldo è una delle infrastrutture simbolo del Lago di Garda: in pochi minuti unisce il contesto lacustre alla quota del Baldo, offrendo scorci panoramici unici. Ogni anno accoglie circa mezzo milione di visitatori, per il 97% stranieri. Con Mario Marino, direttore generale da circa quindici mesi, ripercorriamo le origini del progetto, i numeri attuali, il piano di collaborazione con i player del territorio e gli investimenti in corso — dalle nuove cabine rotanti alla manutenzione ventennale — senza dimenticare il ruolo del Baldo nell’orizzonte delle Olimpiadi invernali 2026.

Direttore, partiamo dalle origini: come nasce la Funivia di Malcesine Monte Baldo e cosa rappresenta oggi?

La funivia nasce da un’idea maturata negli anni Cinquanta grazie al generale Pariani, figura di grande spessore che, affascinato da Malcesine, ne divenne anche sindaco e diede impulso al progetto. L’infrastruttura venne poi realizzata negli anni Sessanta, ottenendo subito riscontro. Oggi movimentiamo circa 500.000 persone l’anno: il 97% sono stranieri, mentre gli italiani — e in particolare i veronesi — restano una quota molto bassa. È un punto su cui dobbiamo recuperare, perché l’impianto è un’entità davvero unica e va fatta conoscere meglio in provincia.

Uno degli obiettivi del suo mandato è creare una rete con le principali attrazioni del Garda. Cosa state facendo in concreto?

Stiamo lavorando per interloquire con tutti gli attori del Lago di Garda: Gardaland, Movieland, il Parco Sigurtà, Navigarda. Non relazionarci con queste realtà significherebbe limitarci nello sviluppo. Ho trovato grande apertura: cito Giuseppe Sigurtà e i presidenti di Caneva e Gardaland. Inoltre, incontro Paolo Artelio per rafforzare i rapporti anche con alberghi e parchi gioco: un sistema di interlocutori che può favorirci nel percorso di rete e prodotto integrato destinato non solo agli stranieri ma anche al pubblico italiano.

Sono mesi chiave per l’impianto: è in corso la manutenzione “ventennale”. In cosa consiste?

Ogni funivia, a scadenze programmate, deve affrontare il “tagliando”: nel nostro caso è una revisione completa. Sostituiremo le cabine con modelli di nuova generazione; in particolare due cabine del secondo tronco ruoteranno su se stesse: un plus che nel mondo è presente sulla nostra funivia e su un impianto in Sudafrica. È un investimento molto importante, oltre le previsioni, ma doveroso: siamo una funivia pubblica e dobbiamo garantire standard di sicurezza persino superiori alle normative. Abbiamo chiuso per ultimare le attività e riapriremo il 23 dicembre per la stagione invernale, senza ulteriori chiusure fino all’anno successivo.

Il trasporto e il montaggio delle nuove cabine avranno anche un momento spettacolare, giusto?

Sì. Due cabine del secondo tronco, di dimensioni notevoli, arriveranno e saranno montate con elicotteri: su strada sarebbe complicato. Sarà un passaggio suggestivo, che segna anche visivamente la fase di aggiornamento dell’impianto.

Oltre a Malcesine, gestite anche la Funivia Prada-Costabella. In cosa si differenzia e quali investimenti avete fatto?

Prada è una realtà diversa: mentre a Malcesine il pubblico è quasi tutto straniero, a Prada l’utenza è soprattutto italiana e locale. Vogliamo farla conoscere anche agli stranieri, considerato che sul Garda transitano circa 20 milioni di turisti. Abbiamo fatto investimenti importanti per posizionarla a standard elevati anche sul fronte sicurezza. È stata una scommessa: dopo la chiusura, come società abbiamo rinvestito e oggi arrivano soddisfazioni concrete. E poi c’è anche la realtà di Pralpesina, una cestovia particolare: base di partenza in Trentino e arrivo nel Veronese.

Qual è l’esperienza panoramica offerta da Prada?

Salendo in quota si apre uno scorcio incredibile: nelle giornate limpide si vede addirittura il campanile di San Marco. È qualcosa di unico al mondo e arricchisce l’offerta del Baldo accanto alla funivia principale di Malcesine.

Guardiamo alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026: che opportunità vede per Malcesine e per il Baldo?

Non ci faremo sfuggire l’occasione. Siamo anche un po’ “presuntosetti” nel pensare di rappresentare una vera eccellenza: non lo dico perché sono direttore generale, ma perché lo testimoniano le reazioni di chi sale sul Baldo. L’anno scorso è salito un attore molto famoso, Daniel Craig, che conobbi anni fa a Venezia ai tempi di 007, ed è rimasto sconvolto dalla bellezza del Garda visto quasi a 2000 metri; gli ho proposto di inserire una scena nel prossimo film. Inoltre, il 7 luglio è venuto in visita il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: ha parlato di economia del Garda, sottolineando potenzialità ancora inespresse della funivia e del territorio. Le sue parole sono per noi uno stimolo a proseguire sulla via delle collaborazioni non solo in Veneto, ma in tutta Italia.

La funivia come location per il business: cosa state facendo in cima?

In vetta abbiamo una sala riunioni panoramica con intera parete vetrata affacciata sul lago. Stiamo attrezzandoci per meeting di lavoro e incontri aziendali, invitando realtà economiche veronesi, lombarde, trentine e nazionali. Air Dolomiti ha già organizzato un proprio appuntamento ed è rimasta molto soddisfatta. Credo sia la sala riunioni più alta d’Italia, certamente tra le più suggestive del Garda.

Un messaggio finale ai veronesi?

Vi aspettiamo: la Funivia di Malcesine Monte Baldo è un patrimonio del territorio. Per chi non l’avesse provata, è un’esperienza da vivere almeno una volta.

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