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Piva Group: stato di agitazione per il contratto integrativo aziendale

di Matteo Scolari
Fim e Fiom di Verona bocciano le proposte aziendali per il rinnovo del contratto, in particolare per il premio di presenza. Indetto stato di agitazione e preparazione per iniziative di mobilitazione.

Le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) di Piva Group, azienda di Gazzo Veronese, e le sigle sindacali Fim e Fiom di Verona hanno dichiarato lo stato di agitazione a seguito della presentazione da parte dell’azienda di una bozza di rinnovo del contratto integrativo aziendale che non soddisfa le esigenze dei lavoratori.

Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti sindacali, le proposte aziendali, pur riconoscendo la necessità di valorizzare i dipendenti, contengono elementi non accettabili, in particolare riguardo ai criteri per l’ottenimento del premio di presenza. La proposta dell’azienda prevede parametri di assenteismo estremamente rigidi e penalizzanti, che di fatto renderebbero il premio irraggiungibile per la maggior parte dei lavoratori.

Premio di presenza punitivo

Il punto centrale del conflitto riguarda il premio di presenza, che, secondo le proposte aziendali, non considera assenze legittime come malattie, permessi per Legge 104, infortuni sul lavoro, maternità/paternità, donazione di sangue e congedi per lutto. In pratica, la proposta penalizzerebbe pesantemente chi usufruisce dei propri diritti fondamentali (come il diritto alla cura o all’assistenza ai familiari), trasformando il premio in una misura punitiva anziché un incentivo.

Valutazione insufficiente della componente economica

Oltre alla questione del premio di presenza, anche la componente economica complessiva del contratto integrativo è stata giudicata insufficiente e non adeguata a compensare l’aumento dell’inflazione, la perdita del potere d’acquisto dei salari, l’incremento dei carichi di lavoro e le flessibilità richieste al personale, pur in presenza di buoni risultati produttivi ottenuti grazie al sacrificio quotidiano dei dipendenti.

Le richieste sindacali

Le organizzazioni sindacali, insieme alla RSU, chiedono con urgenza che l’azienda riveda i criteri del premio di presenza, escludendo dal calcolo delle penalità le assenze tutelate dalla legge e dal CCNL, e richiedono un aumento della parte fissa e variabile del premio di risultato che possa effettivamente riconoscere il contributo dei lavoratori.

Azioni di lotta in vista

«Abbiamo indetto unitariamente lo stato di agitazione e ci riserviamo di intraprendere ogni azione di lotta necessaria, inclusa la realizzazione di pacchetti di ore di sciopero, per sbloccare la situazione e ottenere un contratto integrativo dignitoso. Stiamo già convocando le assemblee con tutti i lavoratori per discutere le iniziative di mobilitazione» hanno dichiarato i sindacalisti di Fim e Fiom di Verona in accordo con la RSU della Piva Group.

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