Bruno Fanton e Luciano Franchini: «Gestire l’acqua significa garantire il futuro»
di Matteo ScolariNel corso della 21ª Settimana Veronese della Finanza, Economia e Lavoro, dedicata a enti, infrastrutture e innovazione, Bruno Fanton e Luciano Franchini, rispettivamente presidente e direttore del Consiglio di Bacino Veronese – ATO, hanno tracciato un quadro di efficienza e visione per il sistema idrico della provincia. Un modello che, attraverso la collaborazione tra Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi, garantisce qualità del servizio, capacità d’investimento e governance trasparente su quasi tutti i comuni scaligeri.
Presidente Fanton, qual è la funzione principale del Consiglio di Bacino Veronese e come si inserisce nel sistema idrico provinciale?
l Consiglio di Bacino è l’ente di governo del servizio idrico integrato, che coordina e controlla le due società pubbliche che operano sul territorio: Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi. Il nostro compito è di natura regolatoria e pianificatoria: definiamo gli indirizzi generali, approviamo i piani d’ambito e gli investimenti, e vigiliamo sulla corretta gestione del servizio da parte dei gestori. Non entriamo nelle operazioni quotidiane, ma garantiamo che tutto avvenga nel rispetto delle regole, della trasparenza e dell’equità territoriale.
Operiamo su quasi cento comuni, da Malcesine a Legnago, e questo richiede un costante equilibrio tra esigenze diverse. Il nostro obiettivo è mantenere un sistema pubblico efficiente e sostenibile, capace di restituire ai cittadini un servizio di qualità, con investimenti all’altezza delle sfide ambientali e tecnologiche che ci attendono
Direttore Franchini, quali risultati avete raggiunto negli ultimi anni e come si finanziano i grandi investimenti?
Il modello veronese si fonda su una logica industriale, ma interamente pubblica. Dall’avvio dell’affidamento del servizio, nel 2006, abbiamo registrato investimenti complessivi per oltre 400 milioni di euro, e il piano d’ambito prevede altri 350-400 milioni nei prossimi sei anni. Gli investimenti vengono pianificati, approvati e monitorati con criteri oggettivi fissati dall’Autorità nazionale ARERA, che definisce le regole tariffarie e gli indicatori di performance.
È importante sottolineare che i cittadini di Verona pagano una delle tariffe più basse del Veneto, ma ricevono un servizio tra i più avanzati in Italia: significa che le risorse vengono gestite bene, reinvestite e non disperse. Ogni euro che entra nel sistema torna al territorio sotto forma di reti più moderne, impianti più efficienti e servizi più affidabili. E questo grazie alla solidità dei due gestori, che negli anni hanno dimostrato di saper coniugare qualità tecnica e sostenibilità economica
Fanton, molti cittadini percepiscono solo i disagi dei cantieri. Come si comunica il valore di questi interventi?
Capisco bene che quando si aprono strade e si creano disagi temporanei, l’impatto sia evidente. Ma il valore di quelle opere spesso si comprende solo dopo. L’acqua è una risorsa vitale, invisibile finché non manca. Ogni tratto di rete sostituito, ogni condotta ammodernata o impianto di depurazione potenziato serve a prevenire guasti, dispersioni, rischi per la salute e per l’ambiente. Investire in infrastrutture idriche significa garantire la sicurezza del territorio, la qualità della vita e la competitività economica.
Chiediamo ai cittadini di avere fiducia: dietro ogni intervento c’è una pianificazione precisa, controllata in ogni fase. E i risultati si vedono nel tempo, perché un sistema idrico moderno è la migliore assicurazione che una comunità possa avere contro le emergenze e le crisi climatiche
Franchini, come funziona il coordinamento con i Comuni e qual è il livello di partecipazione al processo decisionale?
Il Consiglio di Bacino è composto dai Comuni stessi, che attraverso i propri rappresentanti siedono in assemblea e partecipano alle decisioni. Questo garantisce un governo realmente condiviso. Ogni amministrazione può portare le proprie istanze e contribuire a definire le priorità di investimento. In più, grazie ai dati che raccogliamo costantemente sulle reti e sugli impianti, possiamo pianificare gli interventi secondo criteri tecnici e non politici, assicurando che le risorse vengano destinate dove servono davvero.
È un modello che funziona perché combina partecipazione democratica e competenza tecnica. I Comuni si sentono parte di un progetto comune, e questo fa la differenza quando si parla di servizi pubblici essenziali come l’acqua
Presidente, quali sono oggi le sfide principali per il sistema idrico veronese?
La prima riguarda le perdite di rete, un problema nazionale che stiamo affrontando con investimenti e tecnologie sempre più avanzate. La seconda sfida è quella dei cambiamenti climatici: le piogge intense, le siccità prolungate e la variabilità dei fenomeni mettono a dura prova infrastrutture progettate decenni fa. Proprio per questo stiamo lavorando a una nuova frontiera: la gestione delle acque meteoriche. È un tema spesso trascurato, ma centrale per la sicurezza idraulica dei centri abitati. Stiamo avviando con i Comuni, in particolare con Verona e Villafranca, progetti pilota che ci consentiranno di mappare le criticità, modellare le reti e individuare gli interventi più urgenti. È un passo fondamentale per costruire un territorio resiliente, capace di affrontare eventi meteo sempre più imprevedibili
Quanto è importante il sostegno della politica e delle istituzioni?
Le tariffe coprono la gestione ordinaria e parte degli investimenti, ma non possono bastare per le grandi opere. Servono fondi regionali, statali ed europei per sostenere progetti strategici come i collettori, gli impianti di depurazione avanzata e le dorsali acquedottistiche. Senza questi contributi, il sistema rischierebbe di rallentare.
Il ruolo della politica è quello di creare condizioni stabili e regole chiare, evitando continui cambi normativi che complicano la pianificazione. Verona ha dimostrato che la gestione pubblica diretta può essere efficiente, ma va messa nelle condizioni di programmare con orizzonti lunghi e con risorse adeguate. Investire nell’acqua significa investire nella salute, nell’ambiente e nel futuro stesso delle comunità
Un messaggio conclusivo per i cittadini?
Ogni volta che apriamo un rubinetto e l’acqua scorre limpida e sicura, dovremmo ricordare che dietro c’è il lavoro di centinaia di tecnici, amministratori e operatori che garantiscono un servizio continuo e di qualità. L’acqua non è un prodotto, è un bene comune. Va usata con rispetto e difesa con convinzione. Il modello veronese dimostra che si può fare gestione pubblica con efficienza, innovazione e trasparenza: è un patrimonio di tutti, e va preservato con cura
In Evidenza
Italia prima al mondo per crescita del turismo congressuale

Vinext brevetta un polimero per assorbire acqua dall’umidità nell’aria

Imprenditoria femminile, l’Italia guida la classifica della lavoratrici indipendenti

Cooperative e pace, a Verona un confronto su diritti, giustizia e democrazia economica

L’economia che non fa rumore ma tiene insieme la società

Verona motore economico del Veneto: crescita, export e turismo in primo piano

Drivalia Italia rafforza la struttura: Remo Grosso nuovo Direttore Commerciale

Ricerca e sviluppo, Cariverona investe 1,2 milioni per giovani, imprese e transizione verde

Prezzi in aumento a Verona: inflazione all’1,3% a novembre, pesano alimentari e ristorazione



