Germano Zanini: «Scuola e lavoro devono camminare insieme, creando vere sinergie»
di Matteo ScolariIl mondo della formazione e quello del lavoro vivono un momento di profonda trasformazione. La sfida riguarda la capacità di creare connessioni efficaci tra scuole, imprese e istituzioni, così da garantire ai giovani percorsi formativi che offrano reali opportunità di crescita professionale.
Germano Zanini, imprenditore e presidente dell’Associazione Verona Network, sottolinea l’importanza di iniziative che avvicinano concretamente i ragazzi al mondo del lavoro, a partire da esperienze di impresa, fino a progetti che mettono in rete scuole, enti e aziende.
Presidente Zanini, Verona Network ha creduto da tempo nella necessità di creare un ponte tra scuola e impresa. In cosa consiste questo impegno?
Assolutamente sì, e grazie anche di questa opportunità. Siamo convinti che i nostri giovani siano straordinari, e anche il livello della formazione è buono. A Verona ci sono eccellenze importanti, ma serve una vera sinergia tra scuola e mondo del lavoro. Per questo da anni creiamo momenti di incontro, come la scuola di impresa in Valpantena, dove imprenditori e dirigenti incontravano gruppi di ragazzi per avviarli alla conoscenza del mondo produttivo. È stato un percorso molto significativo, perché oggi tanti di quei giovani hanno avviato attività imprenditoriali e a loro volta collaborano con le scuole. Scuola e lavoro, quindi, non sono mondi separati, ma devono camminare insieme.
Uno dei progetti più seguiti dell’Associazione è il Premio Innovazione. Quali risultati ha portato finora?
Il Premio Innovazione è un’esperienza che portiamo avanti da cinque anni con grande soddisfazione. È un percorso che coinvolge scuole superiori, ITS e istituti postdiploma, in collaborazione con Fondazione Cattolica e altri partner. Ogni scuola può presentare progetti sviluppati dagli studenti con i loro docenti: i ragazzi li raccontano anche in televisione, davanti a una platea ampia e a una giuria di imprenditori e istituzioni. È un concorso che diventa momento di festa e confronto. Nell’ultima edizione hanno partecipato oltre 25 scuole veronesi, e molti giovani hanno dimostrato una straordinaria voglia di impresa e di lavoro di squadra.
Si parla molto della riforma del “4+2”, ovvero quattro anni di scuola superiore più due di ITS. Come valuta questa prospettiva?
Credo sia un’opportunità importante. Con questo modello si può dare ai giovani una solida base culturale, perché sei anni di percorso formativo sono comunque un periodo lungo, ma allo stesso tempo si offre una specializzazione tecnica spendibile subito nel mondo del lavoro. È un giusto compromesso, che valorizza la formazione professionale senza togliere nulla alla crescita culturale. Anche per questo come Associazione promuoviamo iniziative che avvicinino i giovani al lavoro, rendendoli consapevoli delle competenze richieste dalle imprese.
Tra queste iniziative c’è la Settimana Veronese della Finanza, dell’Economia e del Lavoro. Qual è il suo obiettivo?
È una delle nostre manifestazioni più rappresentative, arrivata quest’anno alla ventunesima edizione. Nonostante il nome, dura quasi 40 giorni, dal 3 ottobre al 6 novembre. In questo periodo oltre 60 imprenditori, manager e dirigenti raccontano la loro storia di impresa, le sfide affrontate e le prospettive future, creando un dialogo diretto con i giovani. Il titolo di quest’anno è “Milano Cortina 2026, un’opportunità olimpica per il futuro di Verona”: parleremo di energia, associazioni di categoria, infrastrutture, turismo, agroalimentare, industria. È un grande momento di confronto, gratuito e aperto a tutti.
Il filo conduttore che emerge è quello della relazione. Vale anche per il mondo imprenditoriale?
Assolutamente sì. Verona Network significa rete, relazione, ascolto. Oggi siamo nell’era della relazione, e sono convinto che sia proprio attraverso il fare squadra che si ottengono le migliori prestazioni, anche in azienda. È finita l’epoca dell’individualismo: dobbiamo essere testimoni di un modo diverso di fare impresa e comunità, basato sull’ascolto e sulla condivisione.
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