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Confimi Veneto a Marmomac. Carlesi: «Fondamentale esserci per le nostre PMI»

di Matteo Scolari
Maria Carlesi, presidente di Confimi regionale, sottolinea l'importanza del contenitore fieristico anche per discutere di temi annosi, quali il tema dei residui di lavorazione del lapideo.

La 59^ edizione di Marmomac ha visto anche la partecipazione di Maria Carlesi, presidente di Confimi Veneto, all’interno dello stand di Verona Stone District. L’incontro ha offerto l’opportunità di discutere delle sfide e delle opportunità del settore lapideo, che coinvolge molte delle aziende associate a Confimi, in particolare nelle province di Verona e Vicenza.

Presidente Carlesi, anche Confimi Veneto oggi qui a Marmomac.

Abbiamo molte aziende associate, soprattutto nella provincia di Verona, ma anche nella provincia di Vicenza. Quindi come Confimi Veneto, siamo molto orgogliosi di partecipare a questa fiera. Abbiamo questo stand assieme a Verona Stone District, una collaborazione che per noi è fondamentale. Il settore del marmo è fondamentale per l’economia dei territori, soprattutto in Veneto, ed è uno dei settori con un’altissima internazionalizzazione. Le opportunità che una fiera come Marmomac offre sono particolarmente importanti proprio per questo motivo. È un’occasione per le nostre imprese di farsi conoscere a livello internazionale, di crescere e di rafforzare la loro presenza sui mercati esteri.

A livello regionale, in particolare con la Regione Veneto, si sta lavorando da tempo per trovare una soluzione al problema dello smaltimento dei residui di lavorazione. Le vostre aziende ambiscono a una nuova regolamentazione, corretto?

Certamente, la gestione degli scarti di produzione è una delle questioni su cui stiamo lavorando da tempo. Come Confimi Veneto, in collaborazione con la Regione e con il supporto di specialisti del settore, stiamo cercando di trovare una soluzione per gestire i materiali che possono essere riciclati e reinseriti nel ciclo produttivo, senza attribuire loro la classificazione di rifiuto. Questa è una tematica non solo ambientale, ma anche economica. Se riuscissimo a ottenere il riconoscimento di questi scarti come sottoprodotti, sarebbe una grande opportunità per le aziende, perché permetterebbe loro di reinserire questi materiali nel processo produttivo senza gravare su di loro con costi aggiuntivi e problematiche ambientali. Stiamo lavorando con le aziende del territorio per identificare la soluzione più corretta, che rispetti le normative vigenti e permetta al contempo di migliorare l’efficienza delle imprese. È una strada che vogliamo percorrere con il supporto della Regione Veneto e degli enti competenti, affinché le nostre aziende possano continuare a crescere senza ostacoli normativi e con la possibilità di rispettare al meglio l’ambiente.

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