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Gianluca Savoja (FIAIP Verona): «L’immobiliare veronese cresce più della media nazionale»

di Matteo Scolari
Il vicepresidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali sottolinea come Verona si confermi una piazza attrattiva: «Domanda sostenuta, offerta limitata e un territorio che resta fonte di redditività sicura».

Verona si conferma tra le città italiane più vivaci sul fronte immobiliare. Secondo i dati illustrati da Gianluca Savoja, vicepresidente di FIAIP Verona, durante la puntata settimana di Focus Verona Economia, il primo trimestre 2025 ha registrato un incremento delle compravendite del +19,6%, contro l’+11,5% nazionale. Un segnale di fiducia, trainato dall’attrattività del territorio, dal calo dei tassi sui mutui e da una domanda sempre più orientata alle nuove costruzioni.

Vicepresidente Savoja, che fotografia possiamo fare del mercato immobiliare veronese?

Il 2024 aveva segnato una flessione, con un calo del 3,8% nelle compravendite. Ma già nel primo trimestre 2025 il trend si è invertito: a Verona abbiamo registrato 843 transazioni contro le 705 dello stesso periodo dell’anno precedente, pari a un +19,6%. Una crescita ben superiore alla media nazionale. Verona si conferma così tra le città più attrattive.

Quali fattori hanno contribuito a questa ripresa?

Innanzitutto il calo dei tassi di interesse e un accesso al credito più competitivo, che hanno dato serenità alle famiglie e ai giovani. Poi il livellamento dei costi edilizi rispetto agli anni del caro-materiali. Infine l’attrattività della città, che resta una calamita per investitori e imprenditori: dal centro storico al lago di Garda, passando per la Valpolicella e la Valpantena, l’offerta abitativa veronese è estremamente diversificata.

Quali sono oggi le zone più richieste?

Nel centro città spiccano Borgo Trento e San Zeno, dove i prezzi restano più elevati. Ma stanno crescendo anche quartieri come Borgo Milano, San Massimo e Borgo Nuovo. I quartieri sud, come Borgo Roma e Golosine, hanno prezzi più accessibili e quindi incontrano l’interesse del ceto medio. In provincia sono molto forti le aree collinari e il lago di Garda, anche se qui il mercato tedesco ha mostrato un rallentamento nell’ultimo anno.

E sul fronte commerciale e direzionale?

Il centro storico rimane il cuore pulsante, soprattutto per brand nazionali e internazionali che vogliono essere presenti a Verona. Questo ha spinto i prezzi a livelli molto alti, con grande beneficio per i proprietari. Parallelamente, però, molte aree periferiche soffrono, salvo arterie strategiche come Corso Milano. Il settore direzionale e logistico, invece, regge bene grazie alla posizione strategica della città, con collegamenti autostradali, ferroviari e aeroportuali.

In generale, cosa rappresenta oggi l’investimento immobiliare per gli italiani?

Rimane il bene rifugio per eccellenza. Negli ultimi sessant’anni il mattone non ha mai tradito, salvo la parentesi speculativa 2003-2010. Verona, in particolare, è una fonte reddituale sicura, con un mercato dinamico e attrattivo che continua ad attirare investitori italiani e stranieri.

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