Andrea Prando lascia Casartigiani Verona dopo oltre trent’anni
di Matteo ScolariDopo più di trent’anni trascorsi ai vertici della rappresentanza artigiana veronese e veneta, Andrea Prando ha annunciato il proprio ritiro dagli incarichi direttivi in Casartigiani Verona. La decisione, comunicata durante la riunione della Giunta del 2 settembre, segna la fine di una stagione caratterizzata da leadership, dialogo istituzionale e risultati che hanno rafforzato il peso dell’associazione nel panorama economico regionale e nazionale.
Manager e rappresentante instancabile, Prando ha guidato Casartigiani in una fase di forte rinnovamento, lasciando un’impronta indelebile su più fronti. Tra i traguardi principali figurano il riconoscimento della Federazione Casartigiani Veneto come parte sociale da parte della Regione, l’ingresso nelle organizzazioni camerali fino alla vicepresidenza della Camera di Commercio di Verona (2015-2019) e la partecipazione al Consiglio di Unioncamere Veneto. Determinante anche il suo impegno nella firma dei contratti collettivi regionali di secondo livello, nella costituzione dell’Ente Bilaterale dell’artigianato Veneto e nella difesa del credito agevolato e dei Consorzi Fidi.
Parallelamente, Prando ha avuto un ruolo attivo in enti strategici per lo sviluppo e l’innovazione del territorio: dalla vicepresidenza del Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa, che ancora ricopre, alla presenza nei consigli di Veneto Innovazione e dell’Aeroporto Valerio Catullo. Un percorso che lo ha visto protagonista anche nei distretti produttivi, in particolare nel comparto del legno, portando la voce degli artigiani veronesi ai tavoli decisionali regionali e nazionali.
Il presidente di Casartigiani Verona, Luca Luppi, ha voluto sottolineare l’importanza del contributo di Prando con parole di riconoscenza: «Andrea Prando ha dedicato una vita alla crescita di Casartigiani Verona e alla difesa delle nostre imprese. Con la sua esperienza e la sua visione strategica ha contribuito a far riconoscere il valore dell’artigianato e a rafforzare il peso dell’associazione a livello regionale e nazionale. Lascia un patrimonio di relazioni, di risultati e di credibilità che guiderà ancora il nostro futuro».
La conclusione di questa lunga esperienza non rappresenta un punto di arrivo, ma l’inizio di nuove sfide per Prando, che guarda al futuro con la stessa energia che lo ha sempre contraddistinto. Per Casartigiani Verona, invece, l’eredità lasciata dal suo storico dirigente sarà uno stimolo a proseguire nel solco di innovazione, mediazione e crescita tracciato in questi decenni.
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