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Il mattone veronese corre, +3,3 % nel secondo semestre 2024

di Redazione
Investitori attivi, in particolare nelle aree centrali. Il quadro del mercato immobiliare di Verona secondo l’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa.

Crescono acquisti d’investimento e nuove costruzioni trainano i quartieri limitrofi al centro. Nei rioni di Borgo Venezia e Borgo Trento i valori balzano oltre il 5 %, mentre il cuore storico della città vede prezzi stabili ma selettivi. Nel complesso Verona resta fra i mercati più vivaci del Veneto, sostenuta da turismo, polo sanitario e domanda universitaria.

Verona consolida il proprio appeal immobiliare: secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, tra luglio e dicembre 2024 i valori residenziali cittadini sono saliti mediamente del 3,3 %. Il dato conferma la propensione all’investimento di famiglie e buy-to-let, attratti da rendimenti lordi che, su bilocali destinati all’affitto breve, toccano 800–1 000 euro mensili. A fare la differenza—ancora—sono posizione, servizi e presenza di nuove iniziative edilizie.

Nel centro storico la domanda di prestigio resta vivace: gli acquirenti cercano proprietà d’epoca con affacci panoramici e metrature generose, disposti a riconoscere fino a 7 000–8 000 €/mq. Parallelamente le famiglie stanziali si spostano verso zone più esterne, complice l’intensità turistica e la carenza di parcheggi. Qui i tagli medio-piccoli alimentano il circuito casa vacanza, con un’offerta residenziale che si restringe e grava sul mercato delle locazioni tradizionali.

La performance migliore spetta a Borgo Venezia, dove la scarsità di prodotto incontra un flusso costante di domanda, anche grazie a studenti universitari e alla prospettata filovia. Le quotazioni dell’usato oscillano fra 1 300 e 1 400 €/mq, arrivando a 2 500 €/mq sulle tipologie ristrutturate, mentre il nuovo in area Quinto-Marzana supera 2 600 €/mq, trainando al rialzo l’intero quartiere.

Medesimo +5,3 % per Borgo Trento. Nella fascia di Ponte Crencano, l’immissione di cantieri contemporanei ha spinto l’usato ben mantenuto verso quota 1 800 €/mq. La vicinanza al grande presidio ospedaliero rende appetibili i monolocali da mettere a reddito, ma sostiene anche la domanda di prima casa. Più a nord, Parona—porta d’ingresso alla Valpolicella—offre appartamenti dei primi anni 2000 fra 1 600 e 1 800 €/mq, con punte di 2 000 €/mq per soluzioni particolarmente rifinite.

Allargando il raggio, Quinzano e Avesa restano mete d’elezione per chi privilegia contesti verdi e indipendenti, con case singole o a schiera dell’Ottocento-primo Novecento che si attestano attorno a 1 700 €/mq. In via di rivalutazione anche Pindemonte e Valdonega: servizi, arterie commerciali e la prossimità all’ospedale spingono l’usato di qualità a 2 000–2 200 €/mq. Più contenuti i prezzi a Cesiolo—circa 1 900 €/mq—dove dominano piccoli condomini anni ’70 spesso bisognosi di ristrutturazione, ma attrattivi per la locazione breve.

Le nuove costruzioni mantengono un ruolo catalizzatore. Nell’ex palazzo della Banca d’Italia di stradone San Fermo il prodotto di fascia alta sfiora 9 000 €/mq, confermando l’interesse per il super-lusso nel centro scaligero. In parallelo, la pipeline di interventi in quartieri semicentrali contribuisce a ridurre l’obsolescenza del patrimonio e a innalzare gli standard energetici, fattori sempre più determinanti nella scelta d’acquisto.

Gli operatori notano come il rally dei tassi d’interesse, pur rallentato nella seconda metà del 2024, abbia spinto molte famiglie a congelare la sostituzione dell’abitazione preferendo la riqualificazione dell’esistente o soluzioni fuori cinta muraria. Ne deriva un ulteriore supporto alla micro-domanda da parte di investitori privati, pronti a cogliere occasioni sotto i 100 m² per destinarle all’affitto breve nei punti caldi del turismo.

Le proiezioni per il 2025 indicano una tenuta dei valori con possibili ulteriori tensioni nei segmenti new-build, in linea con l’evoluzione dei costi di costruzione e la scarsa disponibilità di aree edificabili. Più incerta la dinamica del centro storico, dove l’equilibrio fra residenti stabili e ricettività extra-alberghiera dipenderà dalle future politiche di regolamentazione.

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