Nuova call-to-action

UniCredit ritira l’OPS su Banco BPM: sfuma l’operazione di fusione bancaria

di Matteo Scolari
Dopo mesi di incertezze regolatorie e il netto rifiuto della controparte, UniCredit abbandona il progetto di fusione con Banco BPM. Nella mancata operazione ha pesato anche la presenza della banca di Andrea Orcel in Russia.

Dopo un’estesa fase di trattative durate oltre otto mesi, UniCredit ha formalizzato ieri il ritiro dell’offerta pubblica di scambio (OPS) sulla totalità delle azioni di Banco BPM. La decisione, comunicata ufficialmente dalla banca guidata da Andrea Orcel, sancisce la conclusione di un tentativo di acquisizione che non ha mai trovato terreno favorevole, segnato da una forte opposizione da parte del consiglio di amministrazione di Banco BPM e da diverse complicazioni regolatorie.

In primo luogo, la Consob aveva sospeso per 30 giorni l’offerta a causa delle incertezze generate dall’esercizio del golden power da parte del governo, meccanismo per la tutela della sicurezza nazionale che ha bloccato l’operazione, rallentandone e complicandone la conclusione. UniCredit stesso aveva chiesto la riapertura del procedimento relativo al golden power per chiarire meglio i termini della sua realizzazione, senza però ottenere un esito favorevole entro i tempi necessari.

Andrea Orcel
Andrea Orcel.

Dal lato finanziario, il consiglio di amministrazione di Banco BPM ha giudicato l’offerta «non conveniente» e «il corrispettivo non congruo», evidenziando l’assenza di un premio significativo agli azionisti e una strutturazione economica penalizzante per i soci della banca di Piazza Meda. Le analisi dei consulenti finanziari hanno confermato che il valore riconosciuto da UniCredit non rifletteva il reale contributo economico di Banco BPM, alimentando così un netto rigetto dell’operazione.

Le adesioni all’offerta erano rimaste estremamente basse, a poco più dello 0,05% delle azioni poste in vendita, ulteriore indicatore della scarsa fiducia del mercato verso l’operazione. Tutto ciò ha portato UniCredit a rinunciare definitivamente a un’operazione strategica che avrebbe potuto rimodellare il panorama bancario italiano, lasciando aperti tuttavia scenari futuri diversi.

Il peso della presenza in Russia

Il tentativo di acquisizione si era ulteriormente complicato a causa della presenza operativa di UniCredit in Russia. Le autorità regolatorie, tra cui la Banca Centrale Europea e il governo italiano, hanno manifestato crescenti timori per i rischi connessi alle attività della banca nel paese, in un quadro già segnato da sanzioni internazionali e tensioni geopolitiche. Il golden power è stato applicato anche per imporre a UniCredit una rapida dismissione delle sue attività russe. In questo contesto, la BCE ha registrato un significativo aumento dei rischi sanzionatori e reputazionali, arrivando a suggerire la cessione totale o una drastica riduzione della presenza russa.

Inoltre, il governo italiano ha vincolato la chiusura delle attività in Russia come condizione necessaria per procedere con l’offerta pubblica di scambio, complicando ulteriormente le prospettive dell’operazione. UniCredit si è ritrovata quindi a dover bilanciare richieste politicamente molto delicate con la necessità di proteggere i propri interessi economici, in una situazione resa ancora più difficile da prescrizioni definite “controverse” dallo stesso amministratore delegato Andrea Orcel.

La presenza di UniCredit in Russia ha un valore complessivo che, considerando sia l’esposizione sui bond governativi russi sia l’attività della controllata locale, si attesta nell’ordine di diverse centinaia di milioni di euro, con alcune stime che parlano di un’esposizione sui bond russa salita nel primo trimestre 2025 a circa 754 milioni di euro, in aumento rispetto ai 574 milioni alla fine del 2024. A ciò si aggiunge l’attività bancaria in loco, che comprende depositi per circa 2,6 miliardi di euro e prestiti per 2,3 miliardi, con ricavi e utili netti (per il 2024) stimati rispettivamente attorno a 795 milioni e 600 milioni di euro, pari a circa il 7-8% dei profitti complessivi del gruppo.

👉 VUOI RICEVERE IL SETTIMANALE ECONOMICO MULTIMEDIALE DI VERONA NETWORK?
👉 ARRIVA IL SABATO, È GRATUITO!

PER RICEVERLO VIA EMAIL

Condividi ora!