Lidl, domani sciopero nazionale: presidio anche ad Arcole
di RedazioneLe Segreterie nazionali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS confermano e proclamano lo sciopero nazionale di tutte le lavoratrici e i lavoratori di LIDL Italia per l’intera giornata di venerdì 18 luglio 2025.
Questa seconda giornata di sciopero segue la mobilitazione già indetta lo scorso 24 maggio, che aveva registrato un’ampia adesione nei magazzini, nei punti vendita e negli uffici di tutta Italia. Anche in quell’occasione, spiegano i sindacati, l’obiettivo era «sbloccare una trattativa ormai ferma da oltre due anni per il rinnovo del contratto integrativo aziendale».
Lo sciopero avviene in seguito all’incontro del 10 luglio nel quale, proseguono i sindacati, «ancora una volta la proposta dell’azienda non ha dato risposte esaustive al mandato che le organizzazioni sindacali hanno ricevuto dai lavoratori e dalle lavoratrici. Lidl si è limitata a proporre ulteriori 60 euro di buoni spesa e ad aumentare l’una tantum, all’eventuale firma del contratto, da 100 euro a 300 euro. Nessun avanzamento concreto è stato fatto sull’organizzazione del lavoro».
«Le richieste sindacali – proseguono – per migliorare le condizioni salariali, attraverso l’introduzione di premi di risultato o aumenti del salario fisso o ancora, l’introduzione di buoni pasto, non sono state prese in considerazione. Non sono arrivate nemmeno risposte concrete in merito a una necessaria revisione dell’organizzazione del lavoro, che riduca i carichi insostenibili e la flessibilità unilaterale comandata dall’azienda. Nonostante i risultati economici raggiunti da LIDL Italia – oltre sette miliardi di fatturato e 1,3 miliardi di utili negli ultimi cinque anni – l’impresa continua a non riconoscere adeguatamente il contributo fondamentale delle proprie lavoratrici e dei propri lavoratori».
A Verona, dunque, è previsto un presidio territoriale nella mattinata di venerdì 18 luglio davanti al punto vendita LIDL di via Padovana ad Arcole, nei pressi del centro logistico e della direzione generale dell’azienda.
«Questa è la seconda giornata di sciopero, ma la vertenza non si fermerà finché l’azienda non tornerà al tavolo con proposte serie, rispettose del lavoro di chi ogni giorno manda avanti la macchina LIDL – dichiarano i segretari territoriali Graziella Belligoli di Filcams CGIL, Giosuè Rossi di Fisascat CISL e Gabriele Bozzini di UILTuCS Verona -. La mobilitazione continuerà, uniti e determinati, fino ad ottenere un contratto integrativo dignitoso per tutte e tutti».
Le dichiarazioni di Massimiliano Silvestri, Presidente Lidl Italia
«Da sempre ci impegniamo per garantire condizioni economiche di miglior favore a tutte le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori e, già a partire dal 2009, Lidl Italia è l’unica realtà del settore discount – e una delle poche nella GDO italiana – ad essersi dotata volontariamente di un Contratto Integrativo Aziendale. In occasione delle trattative per il rinnovo, ancora una volta, abbiamo confermato il nostro impegno proponendo un pacchetto di misure significativamente migliorativo per uno sforzo economico complessivo pari a 20 milioni di euro aggiuntivi, corrispondente ad un aumento superiore al 50% rispetto al contratto in essere.
«Parte dell’attenzione costantemente dedicata ai dipendenti – prosegue il presidente – si evince anche dal fatto che Lidl Italia retribuisce il lavoro al minuto e prevede importi di superminimo in busta paga superiori a quelli del settore, oltre a riconoscere una maggiorazione domenicale del 135%, rispetto a quella prevista dal CCNL che è pari al 30%. In aggiunta, parallelamente alla proposta economica, ci siamo impegnati per proseguire sulla strada già intrapresa di istituire le 25 ore settimanali come monte ore minimo contrattuale, rispetto alle 18/20 ore previste dal CCNL di settore; prevedere il passaggio da 5° a 4° livello per i collaboratori impiegati nei centri logistici e, infine, introdurre la sperimentazione per migliorare la pianificazione degli orari settimanali e delle domeniche. Restiamo convinti della validità della nostra proposta, costruita in base al fondamentale criterio della sostenibilità economica di lungo periodo, e auspichiamo che le organizzazioni sindacali ne comprendano a fondo il valore».
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