UniCredit-Banco BPM, Gelmetti: «Verona rischia di perdere altri asset strategici»
di Matteo ScolariVerona ha perso troppo negli ultimi anni sul fronte finanziario e industriale. Lo sottolinea il senatore veronese di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti, che ai microfoni di Verona Economia analizza le implicazioni dell’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da UniCredit su Banco BPM. Un’operazione che, secondo il parlamentare, potrebbe avere ricadute pesanti per il territorio scaligero se non monitorata con attenzione.
Senatore, quali sarebbero le conseguenze per Verona in caso di successo dell’OPS UniCredit su Banco BPM?
Se andasse in porto l’offerta di pubblico scambio tra UniCredit e BPM, Verona ne subirebbe il peggior risultato. Parliamo di due banche che sono nate nel nostro territorio: ogni via, ogni paese ha almeno nella stessa strada sia UniCredit che Banco BPM. Si rischia che almeno una delle due agenzie sparisca, con un problema occupazionale per i dipendenti, una riduzione dell’offerta di credito per i nostri imprenditori e, soprattutto, una perdita del peso specifico di Verona nel panorama nazionale.
Il governo ha già mostrato attenzione su questo dossier.
Sì, e non solo per i motivi occupazionali. Il governo ha giustamente attivato lo strumento del Golden Power, anche per tutelare società strategiche come Anima, controllata da Banco BPM, e per un tema ancora più delicato: la partecipazione di UniCredit in una banca russa. Oggi UniCredit è l’unica banca europea rimasta operativa in Russia e in un mondo ormai polarizzato occorre fare scelte chiare: bisogna decidere da che parte stare.
Negli ultimi anni Verona ha perso diverse realtà finanziarie di peso, come Cattolica Assicurazioni. Come si è arrivati a questa situazione?
Verona era, dopo Milano, la città più importante in Italia dal punto di vista finanziario. Avevamo campioni che ci invidiavano in tutta Italia: la Cassa di Risparmio, il Banco Popolare di Verona, la stessa Cattolica. Oggi molte di queste realtà si sono ridotte notevolmente o sono addirittura scomparse, e la città ne è uscita malconcia. È urgente ritrovare una nuova forma di squadra: dobbiamo saper agire da Veronesi per Verona, anche a livello politico. Solo così possiamo difendere gli asset rimasti e giocare partite importanti per rilanciare un territorio che ci sta profondamente a cuore».
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