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Banco BPM, il TAR Lazio conferma la legittimità delle prescrizioni sul credito e sugli investimenti

di Matteo Scolari
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha riconosciuto la correttezza dell’operato del Governo, confermando la legittimità delle prescrizioni contenute nel DPCM del 18 aprile 2025. Banco BPM prende atto della sentenza e auspica chiarezza da parte di UniCredit sulla OPS in corso.

Banco BPM ha comunicato di prendere atto della sentenza del TAR Lazio, pubblicata ieri, che riconosce la correttezza delle misure introdotte dal Governo. Il provvedimento conferma in particolare la legittimità delle prescrizioni che obbligano Banco BPM e UniCredit a: non ridurre il rapporto impieghi/depositi in Italia, con l’obiettivo di sostenere famiglie e PMI; mantenere stabile il portafoglio di project finance; garantire che Anima Holding continui a investire in titoli di emittenti italiani e cessare tutte le attività in Russia.

Il TAR ha chiesto un chiarimento solo sul profilo temporale relativo al rapporto impieghi/depositi e al mantenimento del portafoglio di project finance, confermando però integralmente le altre prescrizioni.

Alla luce di questa decisione, Banco BPM ha sottolineato l’urgenza che UniCredit chiarisca le proprie intenzioni rispetto all’OPS (Offerta Pubblica di Scambio), che si chiuderà il 23 luglio dopo oltre otto mesi dall’annuncio. L’operazione, in base alla passivity rule, ha limitato significativamente la flessibilità strategica di Banco BPM in un momento cruciale per il settore del credito nazionale, creando grave incertezza per azionisti, clienti e dipendenti.

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