Anita Viviani: «AGEC, strumento per la città, puntiamo su investimenti e qualità dei servizi»
di Matteo ScolariAGEC Verona è una realtà complessa e strategica per la città, con servizi che spaziano dall’immobiliare alle farmacie, dalla ristorazione ai cimiteri. Ne ha parlato Anita Viviani, presidente dell’azienda partecipata, ospite della trasmissione “Focus Verona Economia” di venerdì 4 luglio. Un’occasione per fare il punto sui risultati economici, gli investimenti in corso e le sfide future, tra emergenza abitativa, progetti PNRR e attenzione alla qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Presidente, AGEC è una multiutility molto particolare, con aree di attività diversissime. Come si tiene insieme tutto questo?
AGEC è un’azienda speciale dell’ente locale, uno strumento operativo del Comune per svolgere servizi pubblici. Nata per la gestione degli edifici comunali – come dice l’acronimo stesso – nel tempo è diventata una multiutility moderna. I servizi che offre sono diversificati e rispondono bene alle necessità della città: dall’immobiliare alle farmacie, dalla ristorazione ai servizi cimiteriali. Un compito complesso ma che l’azienda affronta con concretezza.
Il bilancio 2024 conferma risultati positivi. Ce li racconta?
Sì, posso confermare un bilancio soddisfacente. L’area patrimonio ha invertito la tendenza sugli sfitti: da anni erano oltre 500, ora siamo scesi a 497. Le farmacie, per il terzo anno consecutivo, registrano utili nonostante il peso del mutuo acceso per l’acquisto. Anche la ristorazione mostra dati in crescita: nel triennio i ricavi sono raddoppiati rispetto al 2023. Infine, l’area cimiteriale resta un pilastro importante per i ricavi di AGEC.
Sul fronte investimenti, AGEC sta puntando molto sui fondi PNRR. Quanto sono strategici?
Sono fondamentali. I ricavi dai canoni di locazione non permetterebbero di sostenere la manutenzione di un patrimonio vetusto. Ecco perché la strada dei finanziamenti è determinante. Attualmente abbiamo in corso i progetti PNRR di Azzolini e Tombetta, oltre a un intervento finanziato su via Mazza per oltre 3 milioni di euro. Stiamo lavorando anche su un nuovo bando PNRR per efficientamento energetico, con interventi su cappotti, serramenti, caldaie centralizzate e fotovoltaico. L’obiettivo è ridurre i consumi e migliorare la qualità abitativa.
AGEC è impegnata anche a favore delle fasce più fragili. Ci racconta l’iniziativa con la cooperativa La Casa per gli immigrati?
Si tratta di alloggi a canone convenzionato, fuori dalla programmazione aziendale per motivi strutturali o vincoli specifici. Sono immobili che, senza un intervento esterno, non verrebbero rimessi a disposizione della cittadinanza. La cooperativa La Casa, realtà attiva dal 1991, ha investito circa 200.000 euro per riqualificare cinque appartamenti AGEC. L’iniziativa risponde all’emergenza abitativa con due paletti: nessun lucro e finalità sociali. Ogni assegnazione avviene con un contratto regolare e trasparente.
Di recente avete presentato anche il progetto “La scuola a tavola” per migliorare le mense scolastiche. Qual è il bilancio?
È un progetto che mi ha colpita positivamente. Si è usato un metodo di controllo qualità basato anche sul feedback dei bambini, dopo una formazione a insegnanti e personale. Gli scarti alimentari si attestano al 27%, una soglia ritenuta buona ma migliorabile. Le mense scolastiche hanno un ruolo educativo: proporre stagionalità, prodotti a km 0 e legumi non è sempre facile, ma è fondamentale. La percentuale di gradibilità è al 72%, un buon punto di partenza su cui lavorare.
AGEC è stata anche al centro di un confronto sindacale sugli incentivi tecnici. Cosa può dirci?
Con la riforma del codice degli appalti del 2023, il regolamento per gli incentivi tecnici è diventato un atto unilaterale dell’azienda. AGEC ha istituito due regolamenti: uno per gli affidamenti a carico dell’azienda (che tiene conto delle risorse disponibili) e uno per i progetti finanziati dall’esterno, dove è riconosciuta la percentuale massima del 2%. Il nostro obiettivo è stato favorire il più possibile i dipendenti, nel rispetto dei vincoli normativi e finanziari.
Le farmacie AGEC hanno ottenuto ottimi risultati economici, ma sono state anche bersaglio di rapine. Come affrontate questo tema?
Purtroppo alcune farmacie vengono colpite più spesso di altre. Siamo vicini ai nostri farmacisti, che hanno dimostrato grande professionalità anche in situazioni difficili. Abbiamo avviato interlocuzioni con il Comune e le forze dell’ordine per potenziare i controlli e valutiamo ulteriori misure di sicurezza. La prevenzione è la chiave: ogni movimento sospetto va segnalato, per garantire maggiore protezione a lavoratori e cittadini.
AGEC quest’anno compie 115 anni. Qual è la visione per il futuro?
Vogliamo continuare a essere uno strumento operativo efficace per la città di Verona, investendo in innovazione, riqualificazione e qualità dei servizi. Il nostro impegno è garantire un patrimonio immobiliare adeguato e servizi all’altezza delle aspettative della comunità.
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