Caldo in Arena, sindacati: «Condizioni da Squid Game». La replica: «Monitoraggio unico in Italia»
di RedazioneScintille tra i sindacati e la Fondazione Arena di Verona in merito alle condizioni di lavoro del personale artistico e tecnico durante la stagione lirica estiva, caratterizzata da temperature torride e costumi pesanti. Le segreterie veronesi di Slc Cgil e Fistel Cisl hanno lanciato in mattinata un durissimo attacco, denunciando una situazione che definiscono simile a quella della serie “Squid Game”, dove “la quasi totalità dei partecipanti fa una brutta fine”.
Le sigle denunciano in particolare la pesantezza e scarsa traspirabilità dei costumi, soprattutto quelli utilizzati nella produzione di Aida e nella nuova produzione di Nabucco. Secondo i sindacati, i costumi supererebbero gli 11 chili di peso, e l’uso di “corpetti in plastica” impedirebbe la traspirazione, creando situazioni estreme per gli artisti del Coro, “i quali, è bene ricordarlo, devono anche cantare con quei costumi addosso”.

Gli episodi di malore riportati sono numerosi e gravi: tre casi durante l’Aida di domenica 29 giugno – tra cui uno svenimento in scena – e quattro casi nel Nabucco del 28 giugno, tutti tra le fila del Coro. Anche nelle serate precedenti si sarebbero verificati malori, sempre per le medesime cause. Le sigle sindacali parlano di “bollettini medici alla fine di ogni opera” e sottolineano di aver chiesto da tempo maggiore attenzione sui materiali e sulle condizioni climatiche dell’Arena, senza ottenere risposte concrete. Da qui la segnalazione allo SPISAL per un intervento ispettivo.
«Se davvero la salute e la sicurezza dei lavoratori stanno a cuore a Fondazione Arena, è necessario che si dimostri con atti concreti», scrivono i sindacati, chiedendo «soluzioni idonee a lavorare in condizioni dignitose» e anche la possibilità di annullare gli spettacoli in caso di caldo estremo. In caso contrario, «nessuno si dovrà stupire se ci saranno infortuni gravi».

La replica di Fondazione Arena
La risposta della Fondazione non si è fatta attendere. In un comunicato, è stato annunciato l’avvio di uno studio scientifico unico in Italia sullo stress termico dei lavoratori dello spettacolo, affidato a una società specializzata di Milano. Il progetto, che entrerà nella fase operativa il 6 luglio, prevede il monitoraggio della frequenza cardiaca di un campione di lavoratori – Coro, Comparse e Ballo – mediante cardiofrequenzimetri da indossare sotto il costume durante le recite.
Inoltre, è già stata condotta un’analisi preventiva sui costumi delle opere Aida, Nabucco e Carmen. Per Nabucco, in particolare, è stata istituita una commissione tecnica per garantire l’uso di fibre naturali certificate e materiali sportivi tecnici nelle lavorazioni.

«Il benessere dei lavoratori è la nostra priorità, e deve essere affrontato in maniera scientifica, sotto la guida di professionisti con una competenza specifica e strumenti all’avanguardia. Abbiamo avviato uno studio innovativo, mai sperimentato prima da nessuno. Ricordo, comunque, che esiste un protocollo condiviso con le rappresentanze sindacali secondo il quale all’aumentare delle temperature vengono tolti dei componenti dei costumi di scena, che siano di Zeffirelli o di Poda».
Il confronto rimane aperto, ma la distanza tra le posizioni sembra per ora marcata. Intanto, il pubblico continua ad affluire all’Arena per il festival lirico, ma dietro le quinte si combatte un’altra battaglia, quella per condizioni di lavoro più sicure sotto il sole d’estate.
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