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Il contratto integrativo di Veronafiere incassa il plauso delle sigle sindacali

di Matteo Scolari
Siglato lo scorso 13 giugno, l’accordo tra azienda, sindacati e Rsa punta a migliorare la qualità della vita dei dipendenti e diventa un modello innovativo per l’intero settore fieristico.

Un accordo innovativo, pensato per valorizzare il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori e per rispondere concretamente ai cambiamenti del mondo del lavoro post-pandemia. Così viene definito il nuovo contratto integrativo aziendale di Veronafiere, firmato il 13 giugno scorso e salutato con favore dai segretari generali di categoria Graziella Belligoli (Filcams Cgil), Giosuè Rossi (Fisascat Cisl), Gabriele Bozzini e Massimo Marchetti (Uiltucs Uil), insieme alle Rsa aziendali.

«Il nuovo contratto integrativo di Veronafiere rappresenta un accordo innovativo che favorisce la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e pertanto può essere assunto come modello per tutta la filiera e non solo», sottolineano i sindacati, rimarcando come il rinnovo arrivi senza tagli, ma anzi con aggiunte significative in termini di diritti e servizi. Il contratto si pone anche come riconoscimento per l’impegno dimostrato durante e dopo la pandemia, restituendo ai lavoratori le premialità sospese per permettere la ripresa delle attività fieristiche.

Al centro Graziella Belligoli, segretaria Filcams Cgil Verona.

Tra le novità più rilevanti, la regolamentazione dello smart working, che potrà contare anche sul buono pasto, una maggiore partecipazione sindacale nella fissazione delle ferie collettive, e una nuova misura che consente ai genitori di trasformare temporaneamente il contratto da full time a part time fino ai tre anni del figlio o nei casi di affido e adozione. Vengono inoltre introdotti permessi retribuiti per accompagnare i genitori over 75 a visite mediche e miglioramenti nel trattamento delle trasferte.

Particolare attenzione viene data anche al welfare aziendale, con la possibilità per dipendenti e dipendenti di convertire le nuove premialità in servizi welfare, ricevendo un incentivo aggiuntivo del 10%, e con una quota degli utili annuali destinata a premialità individuali. Confermata infine l’aspettativa per le donne vittime di violenza o stalking, misura già presente e ora ulteriormente valorizzata.

«Il senso di questo contratto è favorire la costituzione di un ambiente inclusivo che valorizza lavoratori e lavoratrici come il “core di Veronafiere” dal punto di vista normativo, della formazione, agendo su permessi, lavoro agile e buoni pasto», concludono i sindacalisti.

L’accordo, siglato nella città simbolo del sistema fieristico del Nord Est, potrebbe ora fungere da riferimento per l’intero comparto, segnando una svolta nelle politiche del lavoro in ambito fieristico e confermando il ruolo di Veronafiere come attore economico attento al benessere organizzativo e sociale.

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