B&P Promotions, creatività e responsabilità per il promozionale di domani
di RedazioneNuova tappa per Obiettivo Sostenibilità 2025, il format quotidiano condotto da Matteo Scolari su Radio Adige TV e promosso da Verona Economia, con il supporto di Vetrocar e ForGreen, la collaborazione di UniCredit e la partnership tecnica di IPLUS. In studio Gianmarco Bin, co-titolare di B&P Promotions, azienda veronese con sede a San Giovanni Lupatoto, che quest’anno festeggia i suoi 35 anni di attività nel mondo del marketing promozionale.
Come nasce B&P Promotions?
L’azienda nasce nel 1990 su iniziativa di mio padre Corrado, che già prima aveva cominciato a esplorare i mercati internazionali, come la Cina e l’India, quando erano ancora territori commerciali tutti da scoprire. Il settore del promozionale era ancora agli inizi e fu un’intuizione forte quella di partire con un’azienda tutta dedicata a questo mondo.
In cosa consiste il vostro lavoro oggi?
Siamo specializzati nello sviluppo di prodotti conto terzi per aziende di diversi settori. I nostri clienti arrivano con un’idea, anche molto vaga, e noi la trasformiamo in un prodotto concreto. L’obiettivo è riuscire a restituire un oggetto che rispecchi al meglio le loro esigenze, che sia coerente con l’identità aziendale e che abbia un impatto positivo, anche in termini valoriali.
Quali settori servite?
Siamo attivi in maniera trasversale: dal wellness alla cosmetica, dall’automotive al fashion, fino all’industriale. Ogni cliente ha esigenze specifiche, ma in tutti i casi ci guida lo stesso approccio creativo e funzionale.
Quanto conta oggi la sostenibilità nei vostri progetti?
Moltissimo, anche grazie alla sensibilità crescente dei nostri clienti. Lavoriamo costantemente per ricercare e proporre materiali sostenibili: riciclati, riciclabili, compostabili, certificati. Abbiamo anche introdotto materiali innovativi, come la carta lavabile per le borse, che coniugano estetica, funzionalità e basso impatto ambientale.
Vi occupate anche dell’impatto dei trasporti?
Sì, è un aspetto spesso sottovalutato. Collaborando molto con l’estero, investiamo nella compensazione delle emissioni di CO₂ legate alla logistica e al trasporto dei prodotti. È un impegno concreto che riteniamo necessario per restituire equilibrio all’ambiente in cui operiamo.
Ma la vostra sostenibilità non è solo ambientale.
Esatto. Parliamo anche di sostenibilità sociale e benessere aziendale. Mio padre è stato un precursore in questo: da 35 anni adottiamo una cultura imprenditoriale basata sulla fiducia, flessibilità e attenzione alla qualità della vita dei collaboratori. Da noi non si timbra il cartellino, non si chiedono permessi: c’è un clima di responsabilità condivisa, dove conta il risultato, non l’orario.
Qualche esempio concreto di welfare?
Da sempre offriamo buoni pasto, flessibilità oraria e smart working. Inoltre, ogni cinque anni organizziamo un viaggio premio aziendale, che si è sempre fatto, anche nei momenti più difficili. Crediamo nell’importanza di condividere esperienze anche fuori dall’ambiente lavorativo.
Questo approccio vi rende più attrattivi anche per i giovani?
Sì, è un fattore competitivo importante, soprattutto per un’azienda come la nostra che non ha un brand conosciuto al grande pubblico. Offrire un ambiente sano e inclusivo, dove il lavoro è compatibile con la vita privata, è un modo per attrarre e trattenere talenti.
State integrando anche l’intelligenza artificiale. In che modo?
Su due fronti. Il primo è nello sviluppo tecnico dei prodotti, che diventa più rapido ed efficace. Il secondo è per automatizzare la documentazione legata alla sicurezza dei prodotti. Con le nuove normative UE, ogni articolo immesso sul mercato deve avere certificazioni precise: noi abbiamo oltre 56.000 referenze e stiamo costruendo un sistema IA che genera gran parte della documentazione automaticamente. Questo potrà diventare anche un servizio per altre aziende.
Guardando al futuro, su cosa state lavorando?
Stiamo per lanciare un e-commerce dedicato alle micro e piccole imprese, per offrire anche a loro prodotti personalizzati, fino ad oggi appannaggio solo delle grandi aziende. Crediamo che anche le realtà più piccole debbano avere l’opportunità di esprimere la propria identità attraverso oggetti di valore, curati e sostenibili.
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