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Ance, costruire oggi pensando al domani

di Redazione
Ospite di Obiettivo Sostenibilità, Carlo Trestini, presidente di Ance Verona e vicepresidente nazionale di Ance, che ha fatto il punto sui cambiamenti del settore edilizio.

La sostenibilità nel settore edilizio è un tema quanto mai attuale e urgente. Se ne è parlato nella nuova puntata di Obiettivo Sostenibilità 2025, il format quotidiano di Radio Adige TV, condotto da Matteo Scolari e promosso da Verona Economia, con il supporto di Vetrocar e ForGreen, la collaborazione di UniCredit e la partnership tecnica di IPLUS. Ospite in studio Carlo Trestini, presidente di Ance Verona e vicepresidente nazionale di Ance, per fare il punto sulla trasformazione del settore e le sue nuove responsabilità ambientali e sociali.

Presidente, partiamo da Ance. Cos’è e cosa rappresenta oggi a Verona?

Ance è l’associazione nazionale dei costruttori edili. Ance Verona è la sezione territoriale e rappresenta oltre 300 imprese associate direttamente, ma in realtà, considerando gli enti come la scuola edile e la cassa edile, rappresentiamo oltre 2.000 imprese sul territorio. Un punto di riferimento per chi costruisce, ristruttura, innova.

Negli ultimi anni l’edilizia ha vissuto un importante risveglio. A cosa lo dobbiamo?

Abbiamo attraversato una lunga crisi fino al 2019-2020. Poi, con la ripresa post-Covid e grazie a misure come i bonus edilizi e il PNRR, il settore ha avuto una spinta poderosa. Questo ha portato un aumento del lavoro che durerà, secondo le nostre previsioni, ancora per almeno due o tre anni, specialmente qui nel Veronese, dove gli investimenti sono consistenti.

Anche il modo di costruire è profondamente cambiato. In che modo?

Per oltre quarant’anni abbiamo costruito in modo simile. Negli ultimi cinque anni, invece, abbiamo vissuto una vera rivoluzione: nuove tecnologie, nuovi materiali, nuove esigenze. L’edilizia non è più un comparto statico, ma in continua evoluzione. Oggi dobbiamo formarci costantemente per restare al passo.

Qual è il ruolo della sostenibilità in questa trasformazione?

Centrale. Il risparmio energetico è solo una parte. Parliamo anche di gestione dei cantieri, scelta di materiali a chilometro zero, utilizzo di elementi riciclati e recuperabili. È un percorso che va affrontato con equilibrio, per non gravare troppo sui costi di famiglie e enti pubblici. Ma è un cammino che non può essere interrotto.

È cambiata anche la sensibilità di chi si rivolge a voi?

Molto. Oggi chi cerca una casa o un immobile commerciale non si limita a chiedere dove sia e quanto misuri. Vuole sapere quali sono le prestazioni energetiche, la distribuzione degli spazi, le soluzioni per il benessere abitativo. I clienti sono molto più competenti e attenti rispetto a qualche anno fa.

La sostenibilità passa anche per il sociale. Che scenari si aprono qui?

Oggi è fondamentale creare luoghi di vita e non solo edifici. Quartieri dove le persone si muovano meno in auto e più a piedi o con mezzi pubblici, dove ci siano servizi, spazi verdi, infrastrutture di comunità. Questo richiede una progettazione condivisa tra imprese, real estate e pubbliche amministrazioni. Serve un nuovo approccio urbano.

Infine, un accenno alla sicurezza: tema sempre centrale per l’edilizia.

La sicurezza nei cantieri è un punto cruciale. Abbiamo fatto passi avanti, ma è solo l’inizio. Stiamo studiando nuove forme di controllo e accompagnamento, anche con il supporto delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è chiaro: zero infortuni. E come Ance ci impegniamo perché questo diventi realtà.

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