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GAP: «Nessun coinvolgimento nella rimozione di striscioni alle Acciaierie Verona»

di Matteo Scolari
La società prende posizione sulle proteste sindacali in corso e sulla rimozione degli striscioni: “Gesto non riconducibile all’azienda. Avanzata proposta concreta di premio di risultato trimestrale”.

In risposta alle notizie apparse su alcune testate giornalistiche in merito alle agitazioni sindacali in corso presso le Acciaierie di Verona, il Gruppo GAP, realtà industriale attiva nel sito, ha diffuso una nota ufficiale per chiarire la propria posizione e condannare con fermezza la rimozione, da parte di ignoti, di striscioni e bandiere sindacali apposti dai lavoratori.

Il comunicato precisa che l’episodio, oggetto di ampia eco mediatica, non è in alcun modo riconducibile all’azienda, né per azione diretta né per mandato. «Si è trattato esclusivamente di un’azione autonoma da parte di un soggetto terzo, non identificato e del tutto estraneo alla nostra realtà organizzativa», si legge nella nota. Il gesto viene condannato con decisione dalla Direzione GAP, che ha espresso piena solidarietà ai lavoratori coinvolti e ha riaffermato i propri valori fondativi: rispetto, responsabilità e civile convivenza.

Lo striscione rimosso da ignoti.

In un contesto reso complesso dalle dinamiche legate al rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria e alla richiesta di un contratto integrativo aziendale più equo, la posizione dell’azienda è improntata alla ricerca di dialogo costruttivo. Il Gruppo GAP, pur riconoscendo il clima di forte tensione attuale, ha ribadito l’importanza del ruolo delle rappresentanze sindacali e degli spazi loro riconosciuti, sottolineando come i rapporti corretti e la disponibilità al confronto siano valori irrinunciabili per l’organizzazione.

La nota entra poi nel merito delle trattative in corso, informando che l’azienda ha recentemente avanzato una proposta concreta volta a valorizzare l’impegno quotidiano dei lavoratori: l’introduzione di un premio di risultato trimestrale di cospicua entità, uno strumento che mira a rafforzare il legame tra le persone e i risultati aziendali. Tuttavia, la proposta è stata respinta in toto dalle rappresentanze sindacali, che — secondo quanto riferito dall’azienda — non si sono rese disponibili nemmeno a discuterla.

Il muro privo di striscione.

Il tono del comunicato riflette una certa amarezza per l’occasione mancata di avviare un confronto su basi nuove. «Un atteggiamento di chiusura ha precluso ogni possibilità di confronto costruttivo, compromettendo un’opportunità concreta per costruire un percorso condiviso», dichiara GAP. Tuttavia, la porta al dialogo rimane aperta: l’azienda si dice pronta a cogliere «eventuali segnali di apertura che vadano nella direzione di un dialogo rispettoso e collaborativo».

Questa presa di posizione del Gruppo GAP si inserisce in un momento delicato per il settore industriale veronese, dove le tensioni tra esigenze produttive e rivendicazioni sindacali richiedono equilibrio, trasparenza e senso di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. L’auspicio condiviso è che si possa tornare presto a un clima di confronto sereno e produttivo, in cui siano privilegiate soluzioni eque, partecipate e rispettose dei diritti di lavoratori e imprese.

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