Caso Don Calabria, il Centro polifunzionale replica alla FP CGIL Verona
di Matteo ScolariIl Centro Polifunzionale Don Calabria di Verona rispedisce le accuse arrivate nella giornata di ieri da parte della Fp Cgil. Il sindacato guidato da Antonio De Pasquale ha denunciato con una nota una limitazione del diritto di sciopero dei lavoratori, in particolare con l’inclusione di quasi tutto il personale tra i servizi minimi garantiti per lo sciopero nazionale previsto il 22 maggio. Oggi, il Direttore del Centro, Federico Patuzzo, ha risposto alle critiche, fornendo la sua versione dei fatti in una nota ufficiale.
«Le dichiarazioni della FP Cgil ci lasciano sorpresi» – commenta a caldo Federico Patuzzo, Direttore del Centro Polifunzionale Don Calabria, all’indomani del comunicato sindacale che accusa la struttura di aver limitato il diritto di sciopero dei lavoratori, inserendo tra i servizi minimi garantiti la quasi totalità del personale.
Il Direttore chiarisce che: «Il Centro, dopo mesi di tentativi volti a raggiungere un accordo con le organizzazioni sindacali in merito ai servizi essenziali da garantire in caso di sciopero, ha dovuto prendere atto del rifiuto a definire un’intesa. Per l’astensione programmata del 22 maggio p.v., la Direzione si è pertanto attenuta alla normativa vigente, nel rispetto del diritto alla salute e alla cura delle persone con disabilità accolte in struttura».

In merito alla composizione dei contingenti minimi, Patuzzo precisa: «Abbiamo applicato rigorosamente i criteri previsti dalla legge e dagli indirizzi della Commissione di Garanzia. I lavoratori designati a garantire le prestazioni essenziali rappresentano meno del 25% del personale previsto in turno. Inoltre, per la maggior parte di coloro che hanno espresso l’intenzione di aderire allo sciopero, si è provveduto – nei limiti del possibile – alla sostituzione, come previsto dalla normativa. Sono quindi davvero pochi i dipendenti che non potranno scioperare per garantire le prestazioni indispensabili».
Il Direttore ribadisce il pieno rispetto per il diritto di sciopero e il riconoscimento delle istanze contrattuali dei lavoratori: «Sebbene la definizione dei contratti collettivi nazionali non dipenda dalla struttura, ci siamo attivati presso tutti gli enti pubblici competenti per ottenere le risorse necessarie al loro rinnovo e continueremo a farlo. Valorizzare adeguatamente i nostri collaboratori è parte integrante della nostra missione. In tal senso, avevamo avviato un confronto per introdurre misure di welfare a favore del personale, ma la proposta è stata respinta con decisione dalla parte sindacale».
«Occorre inoltre sfatare alcuni miti» – prosegue Patuzzo – «La parte economica del contratto collettivo attualmente applicato è scaduta solo a giugno 2024. I trattamenti previsti risultano tuttora allineati con quelli di molti contratti siglati dalle OO.SS – tra cui la stessa Cgil – per il settore socio-sanitario e per i Centri di Riabilitazione. Non conosciamo i parametri utilizzati dalla FP Cgil per le proprie valutazioni, ma possiamo affermare con certezza che le differenze economiche denunciate, talvolta pari a 200-300 euro netti, non corrispondono alla realtà».
In conclusione, la Direzione tiene a sottolineare: «Il Centro Polifunzionale Don Calabria è una fondazione senza scopo di lucro. Non produce margini sulla pelle di nessuno, ma lavora ogni giorno per garantire la sostenibilità dei propri servizi, in un contesto segnato da costi crescenti e risorse pubbliche spesso insufficienti. In una situazione tanto complessa, riteniamo fondamentale mantenere un clima di rispetto e trasparenza. Rispettiamo profondamente i nostri lavoratori, così come le persone fragili che si affidano a noi quotidianamente. Continueremo a perseguire con responsabilità e determinazione la nostra missione di cura e accoglienza, nell’interesse di tutti: utenti, famiglie e collaboratori».
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