Fusioni tra Comuni, in arrivo 558mila euro extra per il Veneto: premiate 14 aggregazioni locali
di Matteo ScolariIl Ministero dell’Interno ha recentemente annunciato il riparto definitivo dei contributi straordinari alle fusioni tra Comuni per gli anni 2023 e 2024. Per il Veneto si tratta di una notizia positiva: alle 14 aggregazioni locali già beneficiarie arrivano altri 558.000 euro, risorse aggiuntive che si sommano a quelle precedentemente stanziate, portando il totale dei contributi per la regione a oltre 24,7 milioni di euro nell’arco dei due anni.
La misura, parte del Fondo di solidarietà comunale, mira a sostenere i progetti di aggregazione nei piccoli Comuni, che in Veneto rappresentano una porzione significativa del tessuto amministrativo. Il 51% dei Municipi veneti ha meno di 5.000 abitanti, ma in questi territori risiede meno del 15% della popolazione regionale. L’iniziativa è un’importante leva per favorire la razionalizzazione e l’efficienza della spesa pubblica, migliorando la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Secondo i dati elaborati dalla Fondazione Think Tank Nord Est, nel Bellunese le aggregazioni premiate con fondi extra sono Borgo Valbelluna (62.058 euro), Alpago (31.920 euro), Setteville (24.577 euro), Longarone (22.817 euro) e Val di Zoldo (17.298 euro). Nel Vicentino ottengono nuovi fondi Valbrenta (63.267 euro), Barbarano Mossano (50.228 euro), Colceresa (50.074 euro), Lusiana Conco (43.139 euro), Sovizzo (30.744 euro) e Val Liona (27.376 euro). Anche il Padovano riceve nuove risorse con Borgo Veneto (63.919 euro) e Santa Caterina d’Este (16.249 euro). In provincia di Treviso, invece, è Pieve del Grappa a ottenere 54.709 euro aggiuntivi.
«I contributi alle fusioni dei Comuni rappresentano un giusto premio alla scelta di un percorso condiviso – sottolinea Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – perché fare rete tra Municipi è oggi fondamentale, considerando le difficoltà nell’erogazione dei servizi e nella gestione dei territori, soprattutto quelli più periferici. Il futuro dei piccoli Comuni si costruisce a partire da progetti di rete tra amministrazioni per gestire con efficienza le risorse, favorendo nuove attività economiche, condizione necessaria per attrarre giovani e famiglie.»

Dal 2000 ad oggi sono state 14 le fusioni realizzate in Veneto, grazie anche a un quadro normativo favorevole che prevede l’erogazione di contributi statali per 15 anni a partire dalla nascita del nuovo Comune, con ulteriori risorse messe a disposizione anche dalla Regione Veneto. Il 2024 segna un traguardo significativo: con 13,5 milioni di euro stanziati, si tratta della cifra più alta mai raggiunta finora a livello regionale.
Secondo l’analisi della Fondazione, in Veneto 38 Comuni contano meno di 1.000 abitanti, pari al 6,8% del totale, e 249 Comuni si attestano tra 1.000 e 5.000 residenti. In questi ultimi due gruppi vive appena il 14,9% della popolazione. La ridotta dimensione amministrativa, in assenza di sinergie, può compromettere la sostenibilità a lungo termine dei servizi locali. Da qui, l’importanza di incentivare modelli di gestione condivisa e di collaborazione.
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