Vetrerie Riunite, rottura nella trattativa: 49 esuberi senza ammortizzatori
di Matteo ScolariLa vertenza Vetrerie Riunite entra in una fase critica. Dopo settimane di confronto, si è conclusa senza alcun avanzamento la fase sindacale legata alla procedura di licenziamento collettivo che riguarda 49 esuberi annunciati dall’azienda. L’ultimo tavolo, svoltosi lo scorso 23 aprile, ha evidenziato quella che le sigle sindacali definiscono una totale chiusura da parte della direzione aziendale, che ha rifiutato ogni ipotesi di ammortizzatore sociale in grado di alleggerire l’impatto sociale della procedura.
La situazione verrà ora sottoposta al vaglio della Direzione Lavoro della Regione Veneto, che ha convocato le parti per un incontro previsto l’8 maggio. L’appuntamento sarà decisivo per valutare possibili margini di mediazione, anche se il clima resta teso.
Secondo quanto riportato da Filctem CGIL Verona e Uiltec UIL Verona, l’azienda avrebbe proposto un incentivo all’esodo che le sigle giudicano “ridicolo” e lesivo della dignità dei lavoratori. «Una proposta provocatoria», si legge nel comunicato, «che non solo non rispetta la professionalità delle persone coinvolte, ma che rappresenta un’anomalia nelle dinamiche contrattuali che conosciamo sul nostro territorio. Non ricordiamo atteggiamenti simili in vertenze analoghe nella provincia veronese».

La rabbia e la delusione si sono rapidamente tradotte in mobilitazioni, già iniziate nei giorni scorsi con una serie di scioperi articolati e che, in assenza di svolte, continueranno nei prossimi giorni. Le organizzazioni sindacali fanno sapere che, qualora anche il tavolo regionale non dovesse portare risposte concrete e dignitose, la mobilitazione sarà rilanciata su più fronti, con un’intensificazione delle proteste.
Le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nella procedura – una delle più pesanti registrate nel settore del vetro nel Veronese negli ultimi anni – chiedono soluzioni reali, non offerte simboliche, e pretendono che venga riattivata una vera trattativa. Al centro delle richieste sindacali c’è l’utilizzo di strumenti di tutela come contratti di solidarietà o cassa integrazione straordinaria, in grado di diluire nel tempo l’impatto degli esuberi, consentendo una gestione non traumatica della riduzione del personale.
Il caso Vetrerie Riunite si configura come una vertenza dall’alto valore simbolico e sociale, in un territorio dove le relazioni industriali hanno sempre privilegiato il dialogo e il rispetto reciproco. La rottura attuale rischia di minare questo equilibrio e di aprire una stagione di conflitto che, secondo i sindacati, poteva essere evitata con maggiore senso di responsabilità da parte aziendale.
Appuntamento dunque all’8 maggio, con lo sguardo rivolto alla Regione Veneto e la speranza che il confronto possa finalmente riportare razionalità e dignità nel tavolo negoziale.
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