Verona non si ferma: turismo in crescita nonostante la pioggia di Pasqua
di Matteo ScolariIl maltempo di Pasqua non ha fermato il turismo nel Veronese. Nonostante le condizioni meteorologiche instabili, la voglia di viaggio ha prevalso, portando a un lieve aumento dell’occupazione alberghiera e a una buona tenuta del comparto extralberghiero, confermando la forza attrattiva del territorio anche in situazioni sfavorevoli.
Secondo i dati HBenchmark, il Comune di Verona e la sua provincia hanno superato leggermente i dati di occupazione dell’anno scorso per il periodo pasquale (18-20 aprile 2025 contro 29-31 marzo 2024). A trainare è stata soprattutto la provincia, che ha registrato +6 punti percentuali rispetto al 2024, segno del successo delle strategie di valorizzazione delle aree meno centrali. Il picco di presenze si è avuto il 19 aprile, con un 76% di occupazione media nel Comune di Verona e tariffe medie (ADR) pari a 150€, mentre il dato provinciale si è attestato intorno ai 123€.

Anche il Lago di Garda Veneto ha mostrato segnali positivi. Nonostante la pioggia, si è registrato un +3,7% di occupazione rispetto al 2024, con un ADR medio di 140€ e un picco di 75% di occupazione il 19 aprile. L’Alto Lago ha fatto segnare un’occupazione media del 68,7% (ADR 151,4€), mentre il Basso Lago ha raggiunto 72,2% (ADR 142,4€).
Nel commentare i dati, Maurizio Russo, Presidente di Federalberghi Verona, ha dichiarato: «Le condizioni meteorologiche instabili hanno determinato numerose cancellazioni, ma il turismo di prossimità ha risposto positivamente. I visitatori scelgono Verona anche per brevi escursioni giornaliere. Le tariffe si stanno stabilizzando e ci aspettiamo un 2025 in equilibrio. Resta qualche incertezza sui ponti festivi, ma il desiderio di evasione degli italiani è un segnale incoraggiante».

Sul fronte gardesano, il presidente di Federalberghi Lago di Garda Veneto, Ivan De Beni, ha sottolineato: «Avremmo potuto ottenere risultati migliori con condizioni meteo più favorevoli, ma il mercato tedesco si è rivelato stabile e solido. Per il ponte del 25 aprile ci aspettiamo un impatto moderato, legato al turismo interno, mentre il 1° maggio è ancora tutto aperto e dipenderà molto dal tempo».

Anche l’extra-alberghiero ha tenuto testa. A Verona città, la fonte Lighthouse riporta un’occupazione media del 62% nel periodo pasquale, con un picco del 70% il 19 aprile e una tariffa media giornaliera di circa 200€. Le prenotazioni per i ponti di primavera mostrano buoni segnali: 45% di occupazione prevista per il 25 aprile, oltre il 50% per il ponte del 1° maggio, con un picco atteso del 58% nella notte del 2 maggio.
Sul Lago di Garda Veneto, il comparto extralberghiero ha toccato una media del 48,3% di occupazione durante Pasqua, con una permanenza media di 4,5 giorni e un ADR anche qui di circa 200€. Le prenotazioni per i prossimi ponti si mantengono intorno al 30-35%, in attesa degli ultimi giorni per eventuali prenotazioni last minute.

Nel complesso, il settore turistico veronese conferma resilienza e capacità di adattamento, anche in condizioni sfavorevoli. Il turismo di prossimità, la fedeltà del mercato tedesco, la flessibilità delle strutture extralberghiere e le strategie di promozione delle aree meno note hanno fatto la differenza, offrendo una Pasqua di crescita e ottimismo per i ponti di primavera.
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