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In Veneto un pensionato su due e un lavoratore su tre si prende cura di un familiare

di Matteo Scolari
CISL e FNP Veneto chiedono una legge per riconoscere e sostenere le figure invisibili dei caregiver, sempre più numerose tra la popolazione regionale.

In Veneto, il 49,8% dei pensionati e il 37,4% dei lavoratori è un caregiver familiare, con una netta prevalenza femminile. Sei caregiver su dieci si occupano di un genitore e uno su dieci assiste contemporaneamente due persone. Tuttavia, l’82% di loro si sente abbandonato dalle istituzioni, senza ricevere aiuti adeguati.

Questi sono i dati emersi dalla ricerca “Caregiver in Veneto: avere cura di chi ha cura”, condotta da CISL Veneto e FNP Veneto, che ha raccolto oltre 2.100 testimonianze tra lavoratori e pensionati. Il 70% degli intervistati afferma di avere bisogno di supporto, ma il 67% non ha alcun aiuto professionale, né da badanti né da assistenza domiciliare integrata.

L’impatto di questa condizione è drammatico: il 55,4% dei caregiver ha dovuto lasciare il lavoro o lo studio, il 34,8% dei lavoratori afferma che la cura di un familiare incide negativamente sulla propria carriera e il 57% dichiara un peggioramento della salute mentale.

Secondo Tina Cupani, Segretaria Generale di FNP Veneto, «è ora che i caregiver escano dall’invisibilità e vengano riconosciuti come soggetti attivi del welfare. In Veneto, le strutture residenziali accolgono solo il 10% degli anziani non autosufficienti, il resto è affidato alle famiglie. Servono tutele concrete e un quadro normativo chiaro».

Stefania Botton, Francesco Peron e Tina Cupani.

Attualmente, sono all’esame del Consiglio Regionale due proposte di legge per il riconoscimento del caregiver familiare. «Chiediamo di essere convocati per portare il nostro contributo. Il senso di abbandono espresso da chi assiste un familiare nasce proprio dalla mancanza di riferimenti normativi e di supporto concreto», aggiunge Cupani.

Il problema riguarda anche il mondo del lavoro. Stefania Botton, Segretaria di CISL Veneto, evidenzia come l’assenza di strumenti adeguati incida sull’occupazione: «Molti lavoratori devono scegliere tra il posto di lavoro e l’assistenza a un familiare. Serve un sistema strutturato con permessi retribuiti, welfare aziendale, flessibilità oraria e congedi specifici. Il benessere dei lavoratori non è solo una questione sociale, ma anche economica: il mancato supporto ai caregiver porta a stress, assenteismo e perdita di produttività».

CISL e FNP Veneto chiedono quindi un intervento legislativo urgente, che vada oltre i semplici contributi economici una tantum, per garantire un sostegno continuativo e un accesso equo ai servizi socio-assistenziali.

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