Zampicinini (Cantine di Verona): «Vogliamo intercettare nuove tendenze di mercato»
di Matteo ScolariIl format TG Verona Economia – Top Imprese 2025 torna a raccontare le eccellenze del territorio, questa volta con un focus sul settore vitivinicolo. Protagonista della puntata è Cantine di Verona, una realtà nata dalla fusione tra Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici, oggi punto di riferimento nel panorama vinicolo scaligero.
A rappresentare l’azienda in studio è Federico Zampicinini, Direttore Commerciale, che ha parlato di innovazione, sostenibilità e delle nuove sfide del mercato globale, tra cui l’impatto della geopolitica e l’introduzione di dazi più elevati negli Stati Uniti.
Dott. Zampicinini, Cantine di Verona ha recentemente presentato una nuova linea di prodotti low alcol. Di cosa si tratta?
Abbiamo lanciato due nuovi prodotti low alcol, un bianco e un rosato frizzante, che saranno presentati ufficialmente al Vinitaly. Si tratta di vini con gradazione alcolica di 8 gradi, più leggeri rispetto ai nostri standard, pensati per intercettare le nuove tendenze del mercato, specialmente nei paesi del Nord Europa, dove c’è una crescente domanda di prodotti a basso contenuto alcolico.
Questi vini sono prodotti con un processo naturale?
Assolutamente sì. Non sono vini dealcolati, quindi non vengono sottoposti a trattamenti chimici per ridurre il contenuto alcolico. La gradazione di 8 gradi viene ottenuta naturalmente, attraverso una raccolta precoce delle uve e una fermentazione controllata. Questo ci permette di mantenere intatta la qualità e l’autenticità del prodotto, offrendo un vino più leggero ma comunque ricco di aromi.
Anche il packaging riflette la vostra attenzione alla sostenibilità…
Sì, abbiamo sviluppato queste etichette in collaborazione con Cartiere Fedrigoni, utilizzando una carta autoadesiva certificata FSC, prodotta senza cloro e realizzata con materiale riciclato. Per noi, la sostenibilità non è solo uno slogan, ma un impegno concreto che tocca tutta la filiera, dal vigneto al confezionamento.
La sostenibilità è un valore fondamentale per Cantine di Verona. Quali certificazioni avete ottenuto?
Abbiamo raggiunto diversi traguardi importanti: Certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata), adottata da quasi 200 dei nostri 600 soci conferitori, che garantisce pratiche agricole sostenibili. Certificazione Equalitas, che attesta il nostro impegno nella sostenibilità economica, ambientale e sociale. Bilancio di sostenibilità, pubblicato per la prima volta quest’anno, per rendere trasparente il nostro impatto sul territorio. Certificazione IFS Food, fondamentale per i mercati esteri, e una nuova certificazione in arrivo sulla gestione etica delle risorse umane.
Cantine di Verona partecipa a numerose fiere ed eventi internazionali. Quanto è importante il confronto con il mercato?
È essenziale. Siamo reduci da Hospitality a Riva del Garda e da Wine Paris, e tra poco saremo al Vinitaly, una vetrina fondamentale per il nostro settore. Negli ultimi anni, con l’avvento della digitalizzazione, il modo di fare business è cambiato: oggi possiamo connetterci rapidamente con clienti e distributori tramite videochiamate, ma il contatto diretto resta insostituibile.
Lei stesso ha viaggiato molto di recente, tra Stati Uniti e Asia…
Sì, ho visitato gli Stati Uniti qualche settimana fa e presto partirò per l’Asia. Nonostante le nuove tecnologie, il rapporto umano è ancora essenziale, soprattutto nel mondo del vino, dove la fiducia e la degustazione dei prodotti fanno la differenza.
Il settore vitivinicolo affronta oggi molte sfide, tra cui l’inasprimento dei dazi negli Stati Uniti. Qual è il vostro punto di vista?
I dazi doganali sono una grande incognita. Si parla di un aumento del 25% sulle importazioni di vino italiano negli USA. Anche se il dazio colpisce l’importatore, l’aumento dei costi si riflette sul prezzo finale e potrebbe ridurre la competitività del nostro prodotto. Per questo è fondamentale continuare a puntare sulla qualità e sulla distintività del nostro vino.
Cantine di Verona è frutto della fusione di tre storiche cantine. Possiamo dire che è stata una sfida vinta?
Assolutamente sì. Oggi contiamo 120 dipendenti e un fatturato di 65 milioni di euro, con 250.000 quintali di uva prodotta su 1.900 ettari di vigneti. Abbiamo una gamma completa di vini veronesi, dal Soave al Custoza, dal Pinot Grigio ai rossi della Valpolicella. Una menzione speciale va al Brolo dei Giusti, una selezione di Amarone, Valpolicella e Custoza Superiore, prodotta con criteri altamente sostenibili e con bottiglie numerate a mano.
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