Tacchella (Carrera Jeans): «Siamo fedeli a un concetto di “filiera del rispetto”»
di Matteo ScolariNel nuovo appuntamento con TG Verona Economia – Top Imprese 2025, il format di Radio Adige TV che racconta le eccellenze imprenditoriali del territorio, protagonista è Carrera Jeans, storico marchio veronese del denim.
Fondata nel 1965 dai fratelli Tacchella, Carrera ha saputo rimanere competitiva per 60 anni, resistendo alle trasformazioni del mercato della moda e continuando a innovare senza tradire la propria identità. A raccontare questa straordinaria storia è Gianluca Tacchella, Amministratore Delegato dell’azienda, che condivide le strategie di successo del marchio, la filosofia della “filiera del rispetto” e i progetti per il futuro.
Dott. Tacchella, sessant’anni di Carrera Jeans: qual è il segreto della vostra longevità?
Sessant’anni sono tanti, soprattutto nel mondo dell’abbigliamento, un settore soggetto a continue trasformazioni. Se dovessi riassumere la filosofia di Carrera in una frase, direi: “Cambiamo tanto per non cambiare niente”. Il nostro prodotto di punta è il jeans, un capo che deve garantire continuità e riconoscibilità al cliente. L’uomo, soprattutto, non vuole cambiare stile: il nostro compito è innovare, migliorare la qualità e il comfort, ma senza alterare l’esperienza del consumatore davanti allo specchio.
Carrera è l’unico marchio in Europa a possedere un’intera filiera produttiva integrata. Cosa significa questo in termini di qualità e sostenibilità?
Esatto. Nessun altro brand europeo di abbigliamento ha una filiera completamente integrata. Fino agli anni ‘90 producevamo in Italia, poi abbiamo deciso di delocalizzare le fabbriche vicino alle piantagioni di cotone per migliorare la qualità del prodotto e ridurre l’impatto ambientale legato al trasporto delle materie prime. Oggi controlliamo ogni fase della produzione, dal cotone al prodotto finito. Questo ci permette di garantire un pantalone sempre uguale nel tempo, con la stessa vestibilità e qualità. Il nostro cliente può acquistare un jeans Carrera senza provarlo, perché sa che sarà perfetto.
L’innovazione è un altro tassello fondamentale della vostra azienda. Come si coniuga con la tradizione?
Innoviamo continuamente, ma in modo discreto e graduale, per non stravolgere il nostro prodotto. Abbiamo introdotto il tessuto Spintech, che permette di realizzare pantaloni elasticizzati con cotone puro a contatto con la pelle, migliorando il comfort senza alterare l’estetica del jeans. Il nostro obiettivo non è solo seguire le mode, ma anticipare le esigenze dei clienti senza sconvolgerle. L’uomo, in particolare, è un consumatore abitudinario: non vuole cambiare il suo pantalone preferito ogni stagione. Carrera lo sa e lo rispetta.
A livello economico, Carrera continua a crescere. Quali sono i numeri dell’azienda oggi?
Oggi Carrera Jeans ha un fatturato di 42 milioni di euro e impiega più di 2.000 persone tra Tagikistan e Italia. Siamo leader in Italia per volumi di vendita nel settore denim, un risultato che dimostra quanto il nostro marchio sia radicato tra i consumatori. Carrera non appartiene solo a noi, ma agli italiani che la scelgono ogni giorno.
I festeggiamenti per i 60 anni dell’azienda sono imminenti. Come li celebrerete?
Stiamo organizzando un grande evento nella nostra sede di Caldierino, in provincia di Verona, un luogo (una villa storica) che rappresenta bene i valori del nostro marchio: tradizione, qualità e italianità. Carrera è nata in un periodo in cui le famiglie italiane erano più povere e il nostro jeans doveva essere resistente e accessibile. Oggi, mentre molti marchi della moda applicano moltiplicatori di prezzo esagerati, Carrera rimane fedele alla propria missione: offrire un prodotto di qualità al giusto prezzo. Noi questo passaggio lo chiamiamo “filiera del rispetto”.
Avete anche ricevuto la certificazione di Marchio Storico d’Italia…
Esatto, un riconoscimento che ci riempie d’orgoglio. Carrera è entrata nel registro dei marchi storici di interesse nazionale, a dimostrazione della nostra continuità e affidabilità. Abbiamo raccontato la nostra storia nel libro “Il bello dell’Italia”, scritto da mio padre Tito Tacchella, per tramandare i valori e l’impegno che ci hanno permesso di arrivare fino a qui.
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