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Aziende partecipate, sempre più al servizio delle comunità locali

di Matteo Scolari
Sta tramontando l’era delle partecipate come strumenti a servizio della politica. Efficienza, trasparenza e visione strategica stanno ridefinendo il ruolo delle aziende partecipate, anche a Verona.

Le aziende pubbliche partecipate stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nella governance locale, anche a Verona. Un tempo considerate meri strumenti di gestione di servizi essenziali, oggi si configurano come leve di sviluppo, attori protagonisti nella trasformazione del territorio e nella competitività economica. Questo fenomeno è reso ancora più evidente in un contesto di crescente incertezza geopolitica ed economica, in cui la razionalizzazione delle risorse pubbliche è diventata un imperativo categorico. Se fino a pochi anni fa le partecipate potevano essere percepite come costose e inefficienti, oggi la loro gestione strategica e manageriale è una necessità imprescindibile per la sostenibilità economica degli enti locali e per garantire servizi innovativi ed efficienti ai cittadini.

Efficienza, trasparenza e visione strategica stanno ridefinendo il ruolo delle aziende partecipate. L’era delle partecipate come strumenti della politica è tramontata – o quantomeno sta tramontando – sotto la pressione di una cittadinanza sempre più esigente e di vincoli finanziari sempre più stringenti. I modelli di governance devono allinearsi alle migliori pratiche del settore privato, con dirigenti scelti per merito e capacità, processi decisionali basati su dati e obiettivi misurabili, e un forte orientamento alla sostenibilità e all’innovazione.

La capacità di attrarre investimenti e ottimizzare le risorse pubbliche è ciò che distingue oggi una partecipata di successo da una ancorata a vecchie logiche di gestione. In un’epoca segnata da tensioni internazionali, crisi energetiche e transizioni ecologiche, la capacità di una città o di una regione di mantenere alta la qualità dei servizi pubblici dipende sempre più da queste aziende. Dalla gestione dei rifiuti alla mobilità urbana, dall’energia ai servizi idrici, le partecipate si trovano al crocevia tra innovazione tecnologica e responsabilità sociale.

Il loro ruolo va ben oltre la semplice erogazione di servizi: rappresentano un motore economico per il territorio, capaci di generare occupazione qualificata, sostenere filiere produttive locali e creare valore sociale. Non solo: attraverso la loro azione possono promuovere modelli di sviluppo sostenibile, accelerare la digitalizzazione, migliorare l’inclusione sociale e ridurre le disparità economiche.

La sfida principale resta la sostenibilità economica e l’equilibrio tra pubblico e privato. Se da un lato è giusto che queste aziende operino con una logica di mercato, dall’altro non devono mai perdere di vista la loro funzione pubblica. Ed è qui che si gioca la partita decisiva: una gestione capace di coniugare efficienza e accessibilità, investimenti e tutela dell’interesse collettivo, garantendo ai cittadini servizi all’altezza delle loro aspettative senza sprechi o inefficienze.

Le amministrazioni locali più lungimiranti stanno trasformando le proprie partecipate in strumenti di crescita e innovazione, investendo su manager preparati e strategie a lungo termine. Al contrario, chi continua a considerarle semplici costole burocratiche rischia di perdere opportunità fondamentali, lasciando il proprio territorio privo di quella spinta propulsiva necessaria per affrontare le sfide del presente e del futuro.

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