Vetrerie Riunite, scoppia lo scontro: 49 esuberi e sciopero di 8 ore annunciato dai sindacati
di Matteo ScolariLa tensione tra Vetrerie Riunite e le sigle sindacali raggiunge il punto di rottura. Nel pomeriggio del 7 marzo 2025, l’azienda ha formalizzato l’avvio della procedura di licenziamento per 49 lavoratori a tempo indeterminato, inviando la comunicazione ai sensi della legge 223/91. Questo atto ha provocato la reazione immediata dei sindacati, che accusano la dirigenza di aver nascosto le proprie intenzioni fino all’ultimo minuto, mentre si riforniva di scorte di magazzino per prepararsi alle prevedibili mobilitazioni dei lavoratori.
Secondo il comunicato firmato dai segretari generali Filctem Cgil e Uiltec Uil di Verona Gianni Morandini e Michele Martino e dalle Rsu di Vetrerie Riunite Filctem CGIL e Uiltec UIL, la gestione della crisi da parte dell’azienda è inaccettabile. «Si dimezzano gli operai e si raddoppiano i dirigenti», scrivono i sindacati, evidenziando che oggi in Vetrerie Riunite ci sono 7 dirigenti, rispetto ai 3 di due anni fa, con annesso parco auto aziendale. Il sindacato si chiede come questa scelta possa conciliarsi con la politica di contenimento dei costi, visto che ai lavoratori si chiedono sacrifici mentre il numero dei manager cresce.

L’annuncio della procedura di riduzione del personale arriva a pochi giorni dall’ultimo incontro tra azienda e sindacati, in cui Gruppo VR aveva illustrato il piano di riorganizzazione. Il CEO Manuel Loureiro aveva parlato di un percorso di transizione fino al 2028, che dovrebbe culminare con la costruzione di un nuovo forno più efficiente dal punto di vista energetico. Nel frattempo, il piano prevede la chiusura di un forno esistente e un ridimensionamento dell’organizzazione del lavoro. L’obiettivo, secondo l’azienda, è assicurare la sostenibilità economica di Vetrerie Riunite in un contesto di mercato difficile.

Ma i sindacati non si fidano e criticano l’assenza di un piano di investimenti chiaro, con cifre certe e tempi definiti. Inoltre, accusano l’azienda di aver aggirato il confronto con le istituzioni regionali, ignorando la possibilità di soluzioni alternative meno impattanti dal punto di vista sociale. Il tavolo con la Regione, inizialmente previsto per la settimana successiva, è stato anticipato a giovedì 13 marzo, giorno in cui i sindacati hanno proclamato uno sciopero di 8 ore, dalle 6:00 del 13 marzo alle 6:00 del 14 marzo.
La situazione resta tesa anche per quanto riguarda i lavoratori interinali, il cui destino rimane incerto. Se i licenziamenti certi sono 49, altre 70 persone con contratti di somministrazione rischiano di essere lasciate a casa senza alcuna garanzia di ricollocazione.

La crisi di Vetrerie Riunite sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza occupazionale per il Veronese. Solo un anno fa, Gruppo VR aveva annunciato 50 esuberi alla Borromini, e ora il numero dei posti di lavoro a rischio cresce ulteriormente. I lavoratori si preparano alla mobilitazione mentre cresce l’attesa per il tavolo regionale, da cui potrebbero emergere ulteriori sviluppi su una vertenza che rischia di trasformarsi in un caso nazionale.
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