Nuova call-to-action

La forza della territorialità: energia, banche e il futuro della sostenibilità sociale

di Matteo Scolari
In un momento storico in cui la sostenibilità si è affermata come un valore imprescindibile, non possiamo limitarci a considerarla solo nella sua declinazione ambientale o economica. La sostenibilità ha anche una dimensione sociale molto importante.

L’economia locale è sempre stata un equilibrio complesso tra tradizione e innovazione, tra crescita e radicamento nel territorio. In un momento storico in cui la sostenibilità si è affermata come un valore imprescindibile, non possiamo limitarci a considerarla solo nella sua declinazione ambientale o economica. La sostenibilità ha anche una dimensione sociale, profondamente legata alla territorialità, soprattutto in settori chiave come l’energia e il credito bancario.

Energia: il valore di una crescita condivisa

Il settore energetico è uno degli ambiti in cui il legame con il territorio può fare la differenza. Le aziende di fornitura energetica, soprattutto quelle a partecipazione pubblica o con un forte radicamento locale, non sono semplici distributori di un servizio essenziale, ma attori fondamentali dello sviluppo economico e sociale delle comunità in cui operano. La sostenibilità, in questo caso, non è solo questione di energia rinnovabile o di riduzione delle emissioni, ma anche di equità, accessibilità e capacità di generare valore per il tessuto economico locale.

La transizione ecologica non può prescindere da un approccio inclusivo: investire nelle energie rinnovabili, nelle reti intelligenti, nell’efficientamento energetico delle infrastrutture pubbliche e private significa creare un sistema virtuoso in cui le risorse economiche rimangono sul territorio. Le utility locali, come AGSM AIM, hanno un ruolo chiave nel sostenere questo sviluppo, adottando politiche di investimento che non solo migliorano la resilienza energetica delle città, ma che rafforzano anche il senso di appartenenza e di condivisione tra cittadini e istituzioni. Se la sostenibilità ambientale è il fine, quella sociale è il mezzo per realizzarla.

Il ruolo della banca di prossimità

Parallelamente, il sistema bancario sta vivendo una fase di consolidamento che pone una sfida analoga: come mantenere un rapporto diretto con il territorio in un contesto di crescente globalizzazione e concentrazione del potere finanziario? La territorialità, nel credito, è più di una questione di prossimità fisica; è un elemento essenziale per garantire l’accesso a strumenti finanziari adeguati alle esigenze delle piccole e medie imprese, delle famiglie e delle realtà produttive locali.

Le fusioni bancarie, come quella in corso tra Unicredit e Banco BPM, rispondono alla logica della competitività su scala internazionale, ma sollevano interrogativi sul futuro del rapporto tra banca e impresa locale. Se da un lato una maggiore solidità finanziaria può tradursi in una maggiore capacità di investimento, dall’altro la perdita di una governance territoriale può significare una minore attenzione alle esigenze specifiche delle economie locali. È qui che il credito cooperativo assume un ruolo chiave: le banche di territorio, le BCC, mantengono un modello che redistribuisce valore all’interno delle comunità, garantendo un equilibrio tra crescita e sostenibilità sociale.

Il futuro della sostenibilità sociale ed economica

Perché la territorialità resti un valore e non un’idea nostalgica, serve un approccio strategico in grado di bilanciare l’innovazione con il rispetto delle specificità locali. Le aziende energetiche devono investire in reti intelligenti, ma anche in formazione e cultura dell’energia, creando un rapporto diretto con i cittadini. Le banche devono rafforzare i loro presidi territoriali, adattando i modelli di credito alle realtà produttive locali, senza perdere il vantaggio competitivo della digitalizzazione e dell’aggregazione.

Il vero rischio non è la crescita dimensionale delle imprese, ma il distacco dal contesto in cui operano. Se la sostenibilità è il parametro di riferimento per il futuro, non possiamo limitarci a declinarla nei soli aspetti ambientali o finanziari. L’inclusione sociale, la vicinanza ai bisogni delle comunità e la capacità di generare ricchezza diffusa sono le sfide più urgenti per un modello economico che vuole davvero essere sostenibile.

L’energia e il credito sono due attori protagonisti del tessuto economico. La loro evoluzione, se guidata dalla consapevolezza dell’importanza della territorialità, può trasformarsi in una leva di crescita condivisa. Se invece verranno sacrificati in nome di un’efficienza puramente numerica, il prezzo da pagare sarà alto, e non solo in termini economici.

👉 VUOI RICEVERE IL SETTIMANALE ECONOMICO MULTIMEDIALE DI VERONA NETWORK?
👉 ARRIVA IL SABATO, È GRATUITO!

PER RICEVERLO VIA EMAIL

Condividi ora!