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Crisi Vetrerie Riunite e Borromini: la Regione chiede chiarezza sul futuro dei lavoratori

di Matteo Scolari
L’assessore Valeria Mantovan sottolinea la necessità di soluzioni condivise e richiede il coinvolgimento delle proprietà per affrontare la crisi occupazionale.

Si è tenuto oggi il secondo tavolo di crisi sulla situazione di Vetrerie Riunite e Borromini di Colognola ai Colli, a pochi giorni dal precedente appuntamento. L’incontro, coordinato dall’Unità di crisi aziendali e dalla Direzione lavoro regionale, ha visto la partecipazione dei vertici aziendali, accompagnati da Confindustria Verona, e delle organizzazioni sindacali Filctem CGIL e Uiltec UIL, insieme ai rappresentanti dei lavoratori.

L’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan ha dichiarato che l’incontro è stato fondamentale per analizzare il piano di rilancio dell’azienda, che prevede un forte ridimensionamento delle attività. Sebbene non siano stati forniti dati ufficiali, le prime stime parlano di 100 esuberi in Vetrerie Riunite e 50 in Borromini, azienda controllata al 100% dalla prima, che ha già avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti.

L'assessore Valeria Mantovan.
L’assessore Valeria Mantovan.

L’assessore Mantovan ha apprezzato l’intenzione di continuare l’attività produttiva espressa dall’azienda, ma ha sottolineato che i dettagli forniti non permettono di valutare pienamente la sostenibilità del piano. Un semplice ridimensionamento non può essere l’unica strategia di rilancio: la Regione ha quindi chiesto alla proprietà di fornire dati più precisi sul Piano industriale per comprendere meglio il quadro complessivo.

Per il prossimo incontro, che sarà convocato a breve, Mantovan ha annunciato che verranno chiamate a partecipare anche le società d’investimento portoghesi Teak Capital e Tangor Capital, proprietarie dell’azienda. La Regione intende inoltre coinvolgere Borromini per affrontare in modo congiunto la crisi occupazionale che colpisce il territorio. L’obiettivo sarà individuare soluzioni concrete, condivise con le organizzazioni sindacali, per ridurre l’impatto degli esuberi attraverso ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro.

La situazione resta delicata e richiede interventi mirati per salvaguardare l’occupazione e garantire un futuro produttivo all’azienda. La Regione Veneto continuerà a monitorare da vicino l’evolversi della vicenda per trovare risposte concrete alle preoccupazioni dei lavoratori.

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