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Diritti inespressi, lo Spi Cgil Verona recupera 500 mila euro per pensionati e invalidi

di Matteo Scolari
Presentata stamane un'attività di tutela che permette di ottenere arretrati e incrementi sugli assegni previdenziali per chi non è a conoscenza dei propri diritti.

L’integrazione al minimo della pensione, la maggiorazione sociale e l’assegno di vedovanza sono prestazioni previdenziali che l’Inps non eroga automaticamente ma solo su richiesta dell’interessato. Spesso, però, molti pensionati non sanno di avere diritto a questi incrementi o non sono certi di possedere i requisiti necessari. Grazie all’intervento dello Spi Cgil Verona, in collaborazione con il patronato Inca Cgil, è stato possibile recuperare 502.159 euro nel solo 2023.

L’attività di tutela individuale del sindacato si traduce nella ricostruzione della pensione e nel ricalcolo dell’importo spettante, permettendo ai pensionati di ottenere incrementi mensili che, sebbene spesso esigui (tra i 25 e i 50 euro), possono fare la differenza, soprattutto in presenza di arretrati maturati negli anni. Nel 2025, il trattamento minimo per le pensioni di lavoratori dipendenti e autonomi è stato fissato a 616,67 euro mensili, grazie a un incremento del 2,2%.

Nel 2023, lo Spi Cgil Verona ha recuperato 471.222 euro in arretrati e 30.927 euro di aumento mensile per i pensionati. Su un totale di 243 pratiche, il recupero medio per pensionato è stato di 2.066 euro, suddiviso in 1.939 euro di arretrati e 127 euro di incremento mensile.

Adriano Filice - Segretario generale dello Spi Cgil Verona
Adriano Filice – Segretario generale dello Spi Cgil Verona

Tra i casi più significativi, un 71enne di Verona, titolare di un assegno sociale di 399 euro, ha ricevuto 15 mila euro di arretrati e una maggiorazione di 200 euro al mese, portando la sua pensione a 600 euro mensili. Un 50enne di Roverchiara, inabile al 100% e titolare di una pensione di invalidità di appena 343,66 euro, ha ottenuto un aumento di 391,39 euro mensili. Una 88enne di Pastrengo, che percepiva una pensione di reversibilità di 641 euro, ha visto riconosciuto un incremento di 52,91 euro al mese e il pagamento di 5 anni di arretrati.

«Quando si parla di assegni sociali, pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento e altre prestazioni assistenziali, vale sempre la pena verificare la propria posizione con una ricostruzione pensionistica» dichiara Silvano Lodola, operatore responsabile Spi Cgil Verona. L’invito è rivolto anche a parenti e volontari, che possono supportare anziani e invalidi nell’attivare le richieste.

Le pratiche di ricostruzione pensionistica elaborate nel 2023 si suddividono in: 45% per il trattamento minimo, 22% per maggiorazioni sociali, 16% per assegno vedovile e 16% per invalidità civile. In quest’ultimo caso, il ripristino della pensione di invalidità è possibile quando si dimostra il possesso dei requisiti economici richiesti dalla legge.

Lo Spi Cgil Verona è attivo in tutta la provincia con 13 sedi. Il 48% delle pratiche è stato gestito a Verona, il 17% a Villafranca, il 13% a Caprino, il 12% a Legnago e il 10% a San Bonifacio.

Secondo il Segretario generale Spi Cgil Adriano Filice, «Consulenza e tutela individuale sono un aspetto fondamentale della nostra attività, ma il nostro impegno non si ferma qui. Attraverso 135 tra volontari e collaboratori, lavoriamo per promuovere un’idea di società basata sull’universalità dei diritti, l’equità sociale e la giustizia. Oltre alla tutela individuale, ci impegniamo nella contrattazione sociale nei Comuni e nelle istituzioni del territorio e in iniziative di solidarietà attiva grazie alla collaborazione con Auser. Con 24 mila iscritti, la nostra missione è rappresentare e difendere gli interessi dei pensionati e delle pensionate».

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