Tutela della salute e sicurezza sul lavoro, binomio imprescindibile per il nostro Paese
di Matteo ScolariStiamo assistendo a trasformazioni rapide e sfide sempre più complesse anche all’interno della sfera che riguarda la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro, ed entrambe si confermano temi centrali nel dibattito pubblico. Se da un lato il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) continua a essere un riferimento irrinunciabile per la salute dei cittadini, dall’altro il settore privato sta assumendo un ruolo complementare, rispondendo a esigenze di flessibilità, innovazione e prevenzione. Parallelamente, il mondo del lavoro si confronta con un’altra emergenza sempre più drammatica: la sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che non può più essere rimandato.
Le recenti testimoniante emerse dall’ultima puntata di Focus Verona Economia hanno evidenziato come questi argomenti siano strettamente interconnessi. La sanità pubblica e privata devono collaborare, il benessere dei lavoratori deve essere garantito in ogni contesto produttivo e, soprattutto, i giovani devono essere formati e sensibilizzati prima ancora di entrare nel mercato del lavoro.
Il Sistema Sanitario Nazionale è, e rimane, uno dei patrimoni più preziosi del nostro Paese. Nonostante le difficoltà finanziarie e le lunghe liste d’attesa, resta un modello che garantisce assistenza a tutti, senza distinzioni economiche. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, sotto la guida del Direttore Generale Callisto Marco Bravi, ha dimostrato come un SSN efficiente possa mantenere standard di eccellenza, grazie a investimenti mirati nella ricerca e nell’innovazione. La sanità pubblica continua a essere il primo presidio di cura per milioni di italiani e deve essere rafforzata con nuove risorse e politiche più lungimiranti.

Ma è altrettanto innegabile che il settore privato abbia assunto un ruolo sempre più rilevante, rispondendo a una domanda crescente di servizi sanitari più rapidi e personalizzati. Realtà come Target Salute, rappresentata da Francesco Menegalli, dimostrano che la sanità privata non è un’alternativa al pubblico, ma un complemento indispensabile. La crescita di strutture private specializzate consente di decongestionare il sistema pubblico e di offrire servizi innovativi, soprattutto in ambiti come la medicina del lavoro e la prevenzione. L’importante è che questa integrazione avvenga nel rispetto di un principio fondamentale: l’accesso alla sanità non può e non deve diventare un privilegio per pochi, ma un diritto garantito a tutti.

Sicurezza sul lavoro: non è più tempo di rinvii
Se la tutela della salute è un diritto inalienabile, lo è anche la sicurezza nei luoghi di lavoro. Eppure, il nostro Paese continua a contare troppe morti bianche. Il caso di Nicolò Corsi, giovane operaio veronese morto a 21 anni in un incidente sul lavoro, è solo uno dei tanti esempi di una tragedia che si ripete con una frequenza inaccettabile.
I numeri parlano chiaro. Nel 2024, Verona ha registrato 19 vittime sul lavoro, un dato allarmante che ci ricorda come la prevenzione sia ancora troppo spesso trascurata. I settori più colpiti, come l’edilizia e l’agricoltura, sono quelli dove le misure di sicurezza vengono a volte sottovalutate o addirittura ignorate. La testimonianza di Plinio Menegalli, medico del lavoro, ha messo in luce come il rischio non riguardi solo gli infortuni immediati, ma anche le malattie professionali, in crescita del 10-15% all’anno.

La soluzione non può essere affidata solo ai controlli ispettivi. Certo, servono più verifiche, più sanzioni per le aziende inadempienti e una maggiore responsabilizzazione dei datori di lavoro, ma è fondamentale anche un cambio culturale. La sicurezza sul lavoro non può essere percepita come un fastidio burocratico o un costo da ridurre. Deve diventare una priorità assoluta, una condizione imprescindibile per ogni impresa che si definisca etica e responsabile.
Il ruolo dei giovani: formazione e consapevolezza
Se vogliamo davvero invertire la rotta, dobbiamo partire dai giovani. Troppe volte i lavoratori più inesperti vengono inseriti in contesti lavorativi senza un’adeguata formazione sui rischi che corrono. E troppe volte sono proprio loro a pagare il prezzo più alto.
L’iniziativa dell’Associazione “Nico tra le stelle”, fondata dagli amici di Nicolò Corsi e guidata da Luca Puttini, va esattamente in questa direzione. La decisione di portare la testimonianza di Nicolò nelle scuole e di sensibilizzare i giovani prima che entrino nel mondo del lavoro è un passo fondamentale.

La sicurezza deve diventare un tema di educazione civica. Bisogna insegnare ai ragazzi che “basta un attimo” per perdere la vita in un ambiente non protetto e che conoscere le regole di sicurezza non è solo un dovere del datore di lavoro, ma un diritto che ogni lavoratore deve esigere.
L’8 marzo 2025, il primo incontro di sensibilizzazione nelle scuole all’Istituto Copernico Pasoli rappresenta un modello che dovrebbe essere esteso a tutto il Paese. Ogni studente dovrebbe uscire dalla scuola con la consapevolezza dei rischi lavorativi e con le competenze per affrontarli. Solo così potremo costruire un futuro in cui il lavoro sia sinonimo di opportunità e crescita, e non di paura e precarietà.
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